PER LA MISERIA
venerdì, 11 gennaio 2013
PER LA MISERIA
Il mestiere del ricco
è difficile, è il mestiere più difficile del mondo; quello del povero è il più
semplice perché dovuto al disimpegno. Osservate con la massima attenzione il
volto del minatore e del lavoratore quando si recano al lavoro, oppure quello
del disoccupato: sono volti stracolmi di perplessità perché non sanno scegliere
se rimanere poveri, disperati o se diventare ricchi. Ma, considerato che i
ricchi sono una minoranza, – anche se nell’era tecnocratica del governo dei
professori i ricchi aumentano i propri capitali, – è evidente che in Italia il
popolo preferisce optare per la miseria e per la disperazione. (Ricordo da un
racconto di Tirella).
C R I
S T O
Cristo,
ti amo
non perché sei sceso da una stella
ma perché mi hai mostrato
che l’uomo ha sangue,
lacrime,
affanni…
chiavi,
attrezzi!
Per aprire le porte chiuse della luce.
Sì… Tu ci hai insegnato che l’uomo è Dio…
un povero Dio messo in croce come Te.
E quello che sta alla tua sinistra sul Golgota,
il ladrone cattivo…
anche lui è un Dio!
-Leon Filipe-
(grazie al quaderno verde del Che)
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