FERREA FANTASIA

 

sabato, 8 settembre 2012

FERREA FANTASIA

Il fabbro fonditore con fantasia forgia e sapiente batte il ferro. La sua lanterna è all’angolo di palazzo Guadagni, altre sono agli angoli dei palazzi Strozzi e Medici Riccardi. Niccolò Grosso ad ogni lavoro commissionato vuole un anticipo in denaro da ciò il soprannome Caparra. ”I tuoi quattrini volgono quanto i suoi”, risponde burbero il Caparra a Lorenzo il Magnifico che aspetta dietro ad una povera vecchietta. (Ricordo da un racconto di Therios).

 R I V I V E     P E R     L E     N O S T R E     M A N I
 La materia
 rubata all’utilità dell’armonia
 dal suo essere nel voler essere
 con altre materie nell’ambiente naturale
 appare alla superficie
 per un’arte che il silenzio-chiasso
 del tempo secco o piovoso,
 ventoso, assolato o nuvoloso
 vede la montagna, la ghiaia, la sabbia,
 la terra, l’albero, l’acqua,
 gli animali, l’uomo e la donna.
 L’uomo e la donna:
 materie e spiritualità,
 istinti e sentimenti,
 cervelli e pensieri;
 intelligenze da decenni costruite
 nelle esperienze tramandate
 ricercate, scoperte e studiate
 costruiscono facendo rivivere.
 Ed ecco il lavoro
 l’arte più valida
 dal potente sfruttata
 nel dare ricchezza solo alla ricchezza
 nel dare fatica e alienazione
 e morte per sopravvivere
 all’uomo e alla donna poveri
 semplici artisti inconsapevoli.
 Non è forse arte
 arte sfruttata viva
 quando il minatore estrae,
 il siderurgico cola,
 il metallurgico modella,
 il metalmeccanico costruisce?
 E muove, ferma, riparte.
 L’artista genio
 dal blocco di marmo
 con scalpello e mazzuolo
 liberò un angelo!
 -Renzo  Mazzetti-

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