DISTRUGGERE I PRIVILEGI

 

venerdì, 28 settembre 2012

DISTRUGGERE I PRIVILEGI

Il privilegio è una disposizione speciale che conferisce a una persona o a una categoria di persone determinati vantaggi nei confronti di altri, vantaggi che consentono di sottrarsi a determinati obblighi. Per dare un esempio esemplare bisogna iniziare dall’alto e cosa c’è di più in alto della Presidenza della Repubblica? Pertanto occorre abrogare il privilegio del Presidente della Repubblica di diventare automaticamente Senatore a vita. Criticata, e tutti auspicano un suo superamento, è la legge elettorale che porta in Parlamento i ”nominati” dalle Segreterie dei partiti allora, perché il Presidente della Repubblica ha nominato il Professore Mario Monti Senatore a vita? Pertanto occorre abrogare il privilegio di essere nominati, da una persona, Senatore a vita. Chi rappresenta i cittadini e la nazione deve rispettare l’obbligo di essere eletto dagli elettori o dagli organismi istituzionali preposti. Nella Repubblica democratica non deve esistere alcun monarca. La pratica concreta dell’uguaglianza cambia la società e distrugge i privilegi i quali significano degradazione morale, ingiustizia e culto della personalità. (Ricordo da un racconto di Tirella).

SPIRITO    E    NATURA
Celebriamo con il pane e con il vino
il vero rapporto fra spirito e natura:
la natura offre la materia, lo spirito la forma.
Il pane e il vino
dall’umanità scoperti nei tempi più antichi
ci rammentano e ci rappresentano
in forma sensibile la verità che l’uomo
è il Dio e il salvatore dell’uomo.
Mangiare e bere costituisce il mistero dell’eucarestia;
e infatti l’atto di mangiare e di bere è in sé
per sé stesso un atto religioso, o almeno lo deve essere.
Perciò ad ogni boccone di pane
che ti libera dal tormento della fame,
ad ogni sorso di vino
che infonde allegrezza nel tuo cuore,
pensa al Dio che ti ha offerto questi benefici doni,
e questo Dio è l’uomo!
Ma la riconoscenza per l’uomo
non ti faccia scordare la riconoscenza che devi alla natura!
Non dimenticare che il vino è il sangue della pianta,
come la farina ne è la carne, carne e sangue
entrambi sacrificati al bene della tua esistenza!
Non dimenticare che la pianta è il simbolo della natura
che generosamente a te si offre perché tu goda di essa!
Non dimenticare dunque la riconoscenza
che devi alle qualità naturali del pane e del vino!
E se sorridi perché chiamo atti religiosi il mangiare e il bere,
ne sorridi perché questi sono atti comuni, quotidiani,
e perciò compiuti dai più automaticamente e con indifferenza,
pensa che anche l’eucarestia
è per i più un atto automatico e puramente materiale,
perché spesso ripetuto.
Per comprendere l’importanza religiosa
del godimento del pane e del vino,
immagina che questo atto quotidiano ti venga inibito.
La fame e la sete abbattono non solo il vigore fisico
ma anche quello spirituale e morale dell’uomo,
lo privano della sua umanità,
della sua intelligenza e della coscienza.
E se tu mai avessi sperimentato una siffatta privazione,
una siffatta infelicità, oh allora benediresti ed esalteresti
le qualità naturali del pane e del vino,
che ti restituiscono la tua umanità, l’intelligenza e la vita!
Come si vede,
basta interrompere il corso comune e usuale delle cose,
perché ciò che è comune acquisti un significato straordinario,
perché la vita in genere acquisti come tale un significato religioso.
Sacro sia perciò il pane, sacro il vino,
ma sacra anche l’acqua!
Amen.
-Ludwing   Feuerbach-



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