CREATO

 

mercoledì, 8 febbraio 2012

CREATO

 

C’era una volta il regno dove i sudditi erano credenti tanto ferventi che non avevano bisogno di accendere il riscaldamento. La religione produsse un risparmio energetico enorme; i Comuni ripristinarono il Feudo mentre l’Euro rimase ma solo per gli scambi intereligiosi. La ricchezza, diffusa con la pratica della carità, permise di eliminare la povertà. Perché i sudditi non dimenticassero e continuassero ad essere ferventi credenti fu istituito il Museo della miseria più nera con fotografie che ritraevano i poveri morti sotto le panchine delle metropolitane e dei giardini. L’osservanza religiosa permise di avere famiglie con miliardi di creato che permisero alla alterigia feudalesca di raggiungere la piena occupazione con posto fisso e vicino ai genitori. Il lavoro era scaturito dall’amore per l’ambiente che esplose in tutti coloro quando rinunciarono al potente egoismo. Allora furono fatti progetti di recupero per rendere l’aria e l’acqua pure e limpide; perché la terra non fosse più rapinata delle proprie sostanze e riempita di velenosi rifiuti; furono attuati a livello di massa e gratuiti gli studi classici che svilupparono la creatività che produsse fantastiche invenzioni e scoperte per muoversi velocemente e senza danni; furono sviluppate le ricerche storiche che permisero delle conoscenze tali che portarono alla eliminazione di tutte le armi e di tutte le macchine belliche; i martiri e i combattenti della libertà e del riscatto sociale smisero di rigirarsi nelle tombe e avvenne il presente con la fratellanza universale nella pace eterna e temporale; tutto il pianeta Terra divenne Paradiso e furono stabiliti rapporti giocosi con altri esseri viventi e non viventi presenti nell’ infinito universo. Una curiosità: le partorienti ridevano e i neonati venendo al mondo non piangevano. Tutti vissero e morirono felici e contenti. (Meditazione della favola di Renzo Mazzetti).

 

L’   E   R   O   I   N   A

 

La si può immaginare

 

come sogno fantastico invocare

 

quando ogni volontà d’avvenire

 

non è scoperta

 

né voluta

 

né combattuta

 

né perseguita

 

in quell’épica scommessa

 

che è la vita,

 

dove la cultura, l’intelletto,

 

l’amore, il dolore, la lotta,

 

la speranza, la fratellanza

 

diventano duri cimenti

 

di menti e corpi

 

nello sforzo d’essere umani.

 

L’eroina non è fata né mago

 

ma semplice orrido suicidio

 

e non vale la pena

 

darsi sogno in quell’angoscia

 

perché nell’artificiale l’umano scompare

 

e il loro sporco mondo s’ingrassa

 

ingollando sporca carta moneta.

 

Aspettiamo l’altra morte naturale

 

a compimento di vita veramente vissuta

 

quale esperienza umana

 

nell’ultima emozione terrena.

 

-Renzo   Mazzetti-

 

(Verso levante,poesie del mio autunno caldo, ismeca, anno 2009)

 

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