L’UOMO E LA TERRA

 

mercoledì, 23 giugno 2010

L’UOMO E LA TERRA

L’uomo è evidentemente fatto per pensare: sta qui tutta la sua dignità e il suo mestiere; e tutto il suo dovere consiste nel pensare come si deve. Orbene, l’ordine del pensiero sta nel cominciare dal proprio io, dal proprio autore e dal proprio fine. Ma a cosa pensa la gente? Non pensa mai a questo, ma a danzare, a suonare il liuto, a cantare, a scrivere versi, a far tornei, eccetera, a duellare, a diventare re senza pensare che cosa è un re e che cosa è un uomo. -Blaise Pascal-

 

PER LE TERRE DI SPAGNA

 

L’uomo di questi campi che incendia le pinete

 

e ne attende le spoglie come preda di guerra,

 

radeva un tempo al suolo nereggianti quercete,

 

svelleva le robuste roveri della sierra.

 

Oggi vede i suoi poveri figli lasciare i lari;

 

la tempesta portarsi i limi della terra

 

pei fiumi della patria verso i profondi mari;

 

su lande maledette s’addanna, soffre ed erra.

 

E’ figlio d’una stirpe di rozze genti andanti,

 

pastori che conducono le frotte di merini

 

alla piana estremegna, le greggi transumanti,

 

dorate e impolverate al sole dei cammini.

 

Piccolo, duro ed agile, occhi di uomo accorto,

 

infossati, irrequieti, malfidati; e raccolte

 

qual arco di balestra, in quel sembiante smorto,

 

dai pomelli sporgenti, le ciglia troppo folte.

 

Pullula l’uomo insano dei campi e del villaggio,

 

incline a vizi immondi e crimini bestiali,

 

che sotto il grigio saio un animo malvagio

 

cela, schiavo dei sette peccati capitali.

 

Sempre torbidi gli occhi d’invidia e di tristezza,

 

stringe il bottino e piange quel che il vicino aduna;

 

né arresta la sciagura né gode la ricchezza;

 

angosciato e ferito da disdetta e sfortuna.

 

Di questi campi il nume è sanguinario e fiero;

 

declinando la sera, sopra il colle distante,

 

vedrete ingigantire la forma d’un arciero,

 

la forma d’un immenso centauro saettante.

 

Vedrete piane belliche ed eremi d’asceta

 

non fu tra questi campi il biblico giardino -;

 

dono terre per l’aquila, un pezzo di pianeta

 

dove transita l’ombra errante di Caino.

 

-Antonio Machado-

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