960,05 MAGACICLI
giovedì, 4 marzo 2010
960,05 MAGACICLI
l'orologio di Primo
Il giornale del mattino del giorno
mercoledì 4 marzo millenovecentocinquantanove riportava una notizia di John
Piper da Capo Canaveral: Diventerà come il “Lunik” un piccolo pianeta del Sole.
Il “satellite d’oro” pesa solo sei chili ma ha dentro straordinari apparecchi.
Come già il “Lunik” russo, anche il “Pioneer IV” degli americani è destinato a
diventare un piccolo pianeta del Sole. La sua orbita, dicono gli scienziati,
sarà ellitica ed esso la percorrerà in circa quattordici mesi. La sua velocità
sarà allora compresa tra 96 mila e 115 mila chilometri all’ora. Per lanciare
nello spazio la sonda lunare è stato usato uno “Juno II” il missile “che pensa”
come lo hanno definito i tecnici dell’esercito cui è affidato l’esperimento. Si
tratta di un missile balistico intermedio “Jupiter” modificato il quale ha
agito da primo stadio; gli altri tre stadi erano costituiti da razzi “Sergeant”
a combustibile solido così ripartiti: tredici nel primo, tre nel secondo, uno
nel terzo. Il “Pioneer IV”, la sonda vera e propria, consiste in un involucro
di fibra di vetro rivestito da una lamina d’oro. Esso è lungo cinquanta
centimetri, pesa sei chili e contiene: CELLULA FOTOELETTRICA SIMILE A UNA
PISTOLA 1) due apparecchi “Geiger-Mueller”, non più grandi di una sigaretta
destinati a raccogliere ulteriori dati sulle due cosiddette “cinture di
radiazioni Van Allen” che circondano la Terra. I satelliti “Explorer I”,
“Esplorer IV” e l’ultima sonda lunare dell’esercito avevano accertato la presenza
di due fasce radioattive attorno alla Terra; 2) un dispositivo a cellula
fotoelettrica, dalla forma simile a una pistola. Esso avrebbe il compito di
segnalare alle stazioni terrestri quando il veicolo stia passando in prossimità
della Luna. Ma poiché il “Pioneer IV” passerà ad una distanza superiore a
quella prevista, l’apparecchio difficilmente potrà entrare in funzione; 3)
un’apparecchiatura per rallentare le rivoluzioni del “Pioneer”, che è salito al
ritmo di 700 giri al minuto sul proprio asse. Questo apparecchio avrebbe dovuto
permettere alla cellula fotoelettrica di adempiere alla sua missione. Due pesi
di circa sette grammi ognuno uniti a fili avvolti attorno al satellite verranno
sganciati e cominceranno a ruotare provocando un movimento contrario a quello
delle rivoluzioni del “Pioneer”; 4) una radio trasmittente che per la durata di
novanta ore continuerà a trasmettere sulla lunghezza d’onda di 960,05
magacicli. GLI ALTRI OBIETTIVI DELL’ESPERIMENTO. Il nuovo esperimento si
propone altri numerosi obiettivi. Questi, nell’elencazione che ne ha fatto il
professor Van Allen, ordinario di fisica all’Università dello Iowa, sono:
studio della capacità di penetrazione delle radiazioni esistenti nello spazio
allo scopo di determinare il modo di ridurle a un livello sopportabile ad un
animale o ad un uomo; determinazione dell’intensità dei raggi cosmici nello
spazio interplanetario al di fuori della influenza del campo magnetico
terrestre; determinazione della origine delle due cinture di radiazioni e degli
eventuali cambiamenti intervenuti in esse dal lancio del “Pioneer III” ad oggi.
NEW YORK, 3.
Ecco la cronistoria delle sonde spaziali e dei missili
lunari:
*17 agosto 1958: l’aviazione americana lancia un razzo “Thor-Able”
verso la Luna. Il razzo scoppia a 15 mila metri d’altezza, dopo 77 secondi di
volo.
*11 ottobre 1958: l’aviazione americana fa partire il primo
“Pioneer”, con un razzo”Thor-Able”. Il satellite artificiale dovrebbe girare
attorno alla Luna, per svolare i segreti dell’altra faccia. Giunge a 114.645
chilometri e ritorna sulla Terra. Il fallimento è attribuito alla deviazione
della traettoria prestabilita.
*5 dicembre 1858: è la volta dell’esercito americano che fa
il suo primo tentativo. Il “Pioneer III”, con un razzo “Giunone”, dovrebbe
oltrepassare la Luna o, in caso fortunato, cadere su di essa. Ma il missile non
riesce a raggiungere la velocità desiderata. Arriva a 107.260 chilometri e
ritorna a terra.
*2 gennaio 1959: l’Unione Sovietica lancia il “Lunik”, un
mezzo spaziale di una tonnellata e mezza. Viene poi annunciato che esse è
entrato in orbita attorno al Sole, dopo esser passato a una distanza di circa
7.500 chilometri dalla Luna. Il contatto radio cessa a quota 595 mila
chilometri.
*3 marzo 1959: viene lanciato un razzo “Giunone II”
dell’esercito americano. Esso porta il “Pioneer IV”. Obiettivo: far giungere un
peso utile di circa sei chili oltre la Luna, in un’orbita solare.
Giornale del mattino,pag.5,mercoledì 4 marzo 1959
In seguito ad
incidente sul lavoro è deceduto l’operaio Primo Mazzetti di 45 anni da
S.Romano. Il Mazzetti dipendente della ditta conciaria S. A. Matteucci Adolfo
era intento al proprio lavoro intorno ad un bottale ( erano circa le ore 11,30
) nell’attimo in cui si apprestava alla manovra per fermare la macchina era
agganciato per una mano, dalla ruota di trasmissione del cambio, che lo
trasportava in avanti frantumandogli il braccio sinistro e producendogli vaste
ferite alla testa ed al torace. Il figlio che lavorava poco distante accorreva,
e raccoglieva le ultime parole del padre. “ tirami fuori “. Accorrevano subito
terrorizzati gli operai ed i dirigenti della conceria, ma ormai c’era poco da
fare, le condizioni del ferito si presentavano subito gravissime. Trasportato
per mezzo dell’autoambulanza all’ospedale di S.Miniato, vi giungeva cadavere.
Verso mezzogiorno il corpo straziato del Mazzetti veniva riportato davanti alla
conceria Matteucci e di qui nei locali della Croce Rossa ove veniva piantonato
dai carabinieri in attesa delle rituali constatazioni di legge. Il Mazzetti
lascia la moglie e due figli, di cui uno molto piccolo. La morte del Mazzetti
ha destato molta impressione sia a S.Romano ove abitava che a Ponte a Egola ove
prestava la propria opera. Alla famiglia così duramente colpita vadano anche le
nostre più vive condoglianze.
Primo Mazzetti



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