IL PAESE DEI BALOCCHI

IL PAESE DEI BALOCCHI

(Ricordo da un racconto di Therios)

Il popolo diventava un Pinocchio: Le maggioranze e le minoranze istituzionali rappresentavano soltanto se stesse: Divoratori delle pubbliche ricchezze facevano i propri ingiusti dannosi egoistici interessi. Il popolo Pinocchio non era più un burattino: Diventava un bel bambino intelligente e studioso: Infante coscienzioso socializzante adulto partecipava alla Politica, entrava nelle Istituzioni della Repubblica, attuava l’Autogoverno del Popolo. I lavoratori del braccio e del pensiero con gli studenti protagonisti costruivano il viver felice: Umani e animali cantavano con la natura tutta e tutti in armonia: E tutti i poveri Cristo resuscitarono e da viventi godettero nel Paradiso sulla Terra.

-Renzo Mazzetti- (Lunedì 15 Dicembre 2025 h.12,57)



SENZA TITOLO
La società recidiva
senza occhi
senza voce
senza orecchie
reprime immensità di nuova vita
in metafore di vista, di urli, di udito.
La compagine povera che soffre
percepisce ciò che nessun potente
potrà mai imitare o soffocare.
Una nuova èra avanza
nell’aria e nel sangue
già volteggia e pulsa.
Nel sapere di chi non sa
l’alba e il tramonto
è ancora alba e tramonto.
Ma se il tramonto
si chiamasse alba?
E se l’alba
si chiamasse tramonto?
E se la morte della ricchezza
si chiamasse vita?
-Renzo Mazzetti-
(Orizzonti, Libroitaliano, Ragusa, 2001)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.



Commenti

Post popolari in questo blog

GAZA TRA MENZOGNA E GENOCIDIO

ANNO 2025 (CANTI GIOIOSI)

GUERRA E GUERRA ALLE GUERRE