DIO PROLE FUTURO

DIO PROLE FUTURO

(Ricordo da un racconto di Rita)

La vittoria e l’affermazione del capitalismo sono accompagnate dalla rovina in proporzioni mai viste prima dei piccoli produttori, che vanno ad ingrossare l’esercito di riserva del lavoro, da un enorme aumento del numero dei nullatenenti privi dei mezzi di esistenza. Le contraddizioni sociali raggiungono una particolare asprezza nelle condizioni del popolo sotto il dominio del capitalismo. L’incessante aumento dell’accumulazione dei capitali nelle mani di pochi corrisponde all’aumento della disoccupazione, dell’impoverimento assoluto e relativo del proletariato. Inevitabili amici del capitalismo sono le guerre, le conquiste coloniali, la trasformazione dei paesi asserviti in mercati di sbocco, in fonti di materie prime e di mano d’opera a basso prezzo. Aumenta l’impoverimento del proletariato, vanno in rovina, ad opera del grande capitale, i ceti medi, i contadini e la piccola borghesia. Cresce la forza distruttrice delle crisi economiche, arrivano i tempi della disoccupazione di massa. Il passaggio all’imperialismo porta inevitabilmente all’aumento dell'espansione esterna, e all’accentuarsi della lotta delle potenze capitalistiche per la ripartizione del mondo. I conflitti tra i gruppi capitalistici più forti, che aspirano al dominio mondiale, trascinano l’umanità in sanguinose guerre mondiali. Lenin, alle domande di un giornalista americano, rispondeva: “Il gigantesco progresso tecnico, in particolare quello delle comunicazioni, l’enorme sviluppo del capitale e delle banche, hanno fatto sì che il capitalismo abbia raggiunto il suo culmine e sia andato oltre. Esso è sopravvissuto a se stesso. È diventato il freno più reazionario dello sviluppo dell’umanità”. Iddio onnipotente, unico per tutti anche se invocato con nomi diversi, soffrì molto per il Diluvio Universale, perciò ci donò il libero arbitrio, ma attivò il castigo della infecondità. Le popolazioni egoiste e razziste che si ritenevano superiori lamentarono sterilità con allarmante denatalità. Il rigoglioso prolificare delle popolazioni meno fortunate, perseguitate, sfruttate, assassinate, diventava maggioranza di sana umanità. La solidarietà di classe evitava la guerra tra poveri e assicurava al proletariato il felice futuro.

-Renzo Mazzetti- (Mercoledì 27 Agosto 2025 h.11,03)



DIO TI VEDE
(Ricordo da un racconto di Rita)
La paura
è uno stato emotivo di ansia e turbamento
dovuto a una situazione di pericolo.
La propaganda:
Dio ti vede, Stalin no” contribuì, nel primo dopoguerra,
alla vittoria elettorale del partito democratico cristiano.
Poche persone percepirono
il grande pericolo cui si andava incontro.
Agli elettori, posti a quell'assurdo raffronto,
non scoppiò una risata liberatoria
e neppure scattò quell'audacia,
che nasce in un momento di grande pericolo,
che è il coraggio della paura.
E se i comunisti,
invece di promettere le sale da ballo nelle chiese
e anche i preti devono lavorar,
avessero avuto il buon senso della verità
e fare un po' di sano spirito replicando: “Stalin c'è!”,
come sarebbe andata?
Perciò una ferma
e intima personalità di massa era indispensabile,
ma paura e ignoranza, odio e superstizione,
resero fantasiosa e inutile ogni altra possibilità.
Le bugie hanno le gambe corte,
però quelle storiche durano secoli.
Ricordo le parole di Stalin
quando diceva che non è affatto vero
che il marxismo neghi la funzione delle personalità
o il fatto che gli uomini facciano la storia.
Ogni nuova generazione si trova in presenza di ….......
ma come, già dorme? Sssssss vado a letto anch'io.
Ma Stalin, non era in Russia?
Sssssss. Buonanotte.
-Renzo Mazzetti- 
(Venerdì 6 Novembre 2015 h.09,04)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.






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