FURBIZIA AL POTERE
FURBIZIA AL POTERE
(Ricordo da un racconto di Ariella)
Più erano personalità più alte in carica, e più parlavano di periferie con al centro l'anonimo soggetto generico, che era il colpevole di tutti i mali. Con parole rimbombanti si dava un colpo al cerchio e uno alla botte. Disuguaglianze ed emarginazione, illegalità erano addebitate alle periferie, come se le periferie fossero figlie di nessuno. Invece era il sistema di potere economico con la degenerazione del regime democratico che aveva determinato la costruzione di "non luoghi" dove prevaleva un senso diffuso di abbandono e di sfiducia, dove la democrazia deviata continuava a fare il subdolo eversivo colpo di Stato. D'altro canto si esaltava resilienza, creatività, partecipazione, recupero degli spazi abbandonati. Parole di circostanza del pro e del contro senza costrutto in cui l'Italia benestante privilegiata s'arricchiva e menava per il naso l'Italia abbandonata sfruttata e povera.
-Renzo Mazzetti- (Venerdì 27 Giugno 2025 h12,14)
(Ricordo da un racconto di Vasco)
Pensavamo fosse repubblica,
ma il capo pontificava che sembrava monarchia.
La mattarella dei butteri aveva più capocchia
dell'ipocrisia diffusa sui cittadini
che erano considerati buoi.
L'atipicità della repubblica
elevava il non definito a motivo di reazione,
allo stato dell'attualità
rifuggiva al movimento di marcia in avanti, e,
come il gambero in situazioni di pericolo,
faceva un balzo all'indietro.
Il 2025 era l'anno dei sommi pecoroni.
Invece una volta, se pur uomini democristiani,
erano empatici autonomi pensanti.
Andreotti,
nel vedere la condizione di sofferenza del popolo palestinese,
disse:
"Credo che ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento
e non avesse da cinquant'anni nessuna prospettiva da dare ai figli
sarebbe un terrorista".
-Renzo Mazzetti- (Venerdì 20 Giugno 2025 h.15,27)
DISORDINE MONDIALE (RACCOLTA DI POESIE)
-Renzo Mazzetti-
(Lunedì 9 Giugno 2025 h.15,05)
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