DONNA UOMO
DONNA UOMO
(Ricordo da un racconto di “Abbaio”)
Il verso del cane riportava nell’edizione domenicale il sunto del romanzo “Che fare?” di Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij. Il romanzo “Che fare?” ebbe eccezionali condizioni di composizione, fu conosciuto attraverso copie clandestine, durante la vita dell’autore, e apparve integralmente e pubblicamente nel 1905. Da allora fu formativo della nuova generazione rivoluzionaria dei tempi di Lenin. Nessun autore fu tanto amato da Lenin quanto Cernysevskij. A riprova di ciò Lenin assunse il titolo del romanzo per il suo libro sulla concezione del partito rivoluzionario. Il romanzo è centrato sul rapporto uomo donna come rapporto basilare della società, attraverso il quale sono mostrati tutti gli altri aspetti del reale; avviene perciò che i problemi del tempo, con le discussioni relative all’uguaglianza dei sessi, critica delle convenzioni, impostazione etico sociale delle condotte personali, e, soprattutto, organizzazione produttiva di tipo cooperativistico con distribuzione egualitaria dei profitti e processi educativi interni alla produzione stessa.
-Renzo Mazzetti- (Domenica 26 Gennaio 2025 h.12,50)
VEDI: POPONE VOSTRO MELONE (Domenica 6 Ottobre 2024 h.12,30)
(Ricordo da un racconto di "Abbaio")
Nel "Il verso del cane" c'è la pagina culturale dell' "Abbaio"
che riportava un commento di Bicefalo
pubblicato sul blog di Grassi il 20 Gennaio 2010 alle ore 07,02):
"Il Partito della Rifondazione Comunista deve esistere,
svilupparsi con una maggiore attenzione e cura al proselitismo
e alla sua organizzazione concreta
compreso l'importanza dell'autofinanziamento,
oserei, per intenderci, con pignoleria.
Sviluppare campagne pubblicitarie, stabilire il tema, la durata e il risultato.
Parlare a Milano come a Palermo la stessa lingua.
Importante è riuscire ad attuare, il più elettoralmente possibile,
tutte quelle alleanze per essere presenti nelle istituzioni;
è fondamentale allargare la nascitura federazione nella quale,
ogni organizzazione possa affermare e sviluppare la propria autonoma identità.
Occorre che la qualifica comunista sia utilizzata sempre,
sia per definirsi, sia per propagandarsi. Smetterla con il generico “sinistra”!
Pubblicizzare l'orgoglio di essere comunista
non solo per essere ma per l'agire da comunista
con tutte le sensibilità per l'amore rivolto agli operai e ai lavoratori di ogni settore:
Dire che siamo il partito dei lavoratori, che vogliamo portare al governo i lavoratori.
Riuscire ad avere visibilità a livello internazionale, monitorando nei paesi dell'Est,
i livelli sociali di vivibilità con particolare attenzione e denuncia quotidiana
delle questioni di libertà, democrazia, diritti umani,
interessando gli organismi internazionali preposti.
Ci mettono fuori legge e si sta zitti!?".
-Renzo Mazzetti- (Venerdì 9 Agosto 2024 h.07,42)
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
Commenti
Posta un commento