LA FINE DELLA POLITICA

LA FINE DELLA POLITICA

(Ricordo da un racconto di Therios)

Della Repubblica democratica era rimasto soltanto la carta intestata. Il popolo non esisteva, nessuna singola persona socializzava, nessuno partecipava alle votazioni. Le privatizzazioni avevano avvelenato il vivere civile. Il mercato e la concorrenza avevano distrutto la convivenza pacifica. Sanità istruzione giurisdizione polizia esercito trasporti e tutte le funzioni dello Stato erano completamente privatizzate, e, perciò, avevano messo in condizione di schiavitù il pubblico impiego, gettato nella disperazione malati e bisognosi, persino i benestanti soffrivano la perdita della Patria. Il sistema domestico privatistico aveva formato una reggia fatta soltanto di familiari parenti amici di partito ai quali veniva regalata un’occupazione pregiata e oltremodo retribuita. L’alternanza alle leve del comando dominatore era assicurata da precise norme, per cui gli appartenenti al governo del nulla e quelli dell’opposizione al nulla si accaparravano esosi privilegi dandosi il cambio nei tempi pattuiti.

-Renzo Mazzetti- (Mercoledì 15 Novembre 2023 h.08,13)


APPROFONDISCI: I RACCONTI DI THERIOS


TENDENZA 

Esaurita la fede
Nessun cardinale
Santo Padre.
Finita l’ideologia
Nessun politico
Degno di tal nome.
Il niente di niente
Nullità governante
Niente di niente.
La Repubblica
Diventa Signoria
Spettacolo compera.
La pubblicità
Regge l’economia
La borsa gioca e burla.
Ritorna la schiavitù
Nel mondo dissoluto
Ambiente decomposto.

-Renzo Mazzetti- (Martedì 14 Novembre 2023)

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.





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