DOMINIO FUORILEGGE
DOMINIO FUORILEGGE
Albertino, dopo l'appello, si alza in piedi, con gli occhi persi sopra le nostre teste inizia a declamare: Davanti ai miei occhi stupiti, ci sono le sbarre, e il paesaggio del mondo, con le fitte ombre verticali, continua a vivere, per il battito di infiniti cuori. Smette di recitare e fa un cenno a Gabrio che dopo un attimo di bocca aperta prosegue: Gli aguzzi denti, sorridono ad altri denti, mentre l'acqua limpida degli occhi, scende per l'altra acqua, e dentro le membra, risuona lo scricchiolio delle ossa. Albertino con un cenno lo fa tacere e con la mano indica Anna, che prosegue: Delle calde labbra, e le sensazioni animali, umane vette della felicità, vivono sopra un guanciale. Vita! Correre, ma le gambe ferme, lasciano andare i nervi e nelle orecchie risuonano parole stanche. Albertino batte le mani e da tutta la scolaresca scoscia un caloroso applauso. Dall'ultimo banco si leva un'esclamazione: Alfredo! Albertino prende la Costituzione, scartabella e legge: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato; guarda l'orologio e, vista l'ora tarda, detta per compito a casa: Studio della Costituzione nella parte prima e compito scritto sul carcere come strumento di giustizia oppure strumento per compiere la vendetta politica. Compagne e compagni buonanotte. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
GIURAMENTI E GIRAMENTI
(Ricordo
da un racconto di Tommy detto Tom)
“La
legge è nata nella foresta e il più furbo e il più forte
ha
imposto il personale egoistico ingiusto volere, il suo tornaconto.
Non
aveva importanza, e ne ha avuto sempre tanto meno,
se
le logiche dei più forti erano e sono sempre state,
molteplici
e impensabili inganni a scapito dei più deboli.
Quel
che ha da sempre contato:
“Godo
dei miei agi e privilegi, gli inferiori neanche vedo”.
Ma,
allora... i giuramenti fatti nell'interesse della Nazione?
“Ma
va', non siamo tutti sulla stessa barca”.
L'interesse
del popolo, dove lo mettete?
“Qualche
ingenuo ci ascolterà e ci ricascherà”.
Giovenale:
“Chi sorveglierà i sorveglianti?”.
Proverbiale...
proverbiale...
mormora
arrossendo dalla vergogna la Dea bendata
con
in mano la sbilenca bilancia della giustizia”.
-Renzo
Mazzetti- (Giovedì 27
Settembre 2018 h.06,42).
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
PIANTI
FAMOSIinPERSONA
UNIVERSALE-Sabato
10 Dicembre 2022 h.16,02-
Commenti
Posta un commento