CURZIO MALAPARTE

CURZIO MALAPARTE

L'Italia, senza la Toscana, non sarebbe che un pezzo d'Europa. L'Arno è il fiume che ride in faccia alla gente. La bestemmia è una maniera rabbiosa d'esser devoti. La libertà è la conoscenza del rapporto fra la vita e la morte, fra il mondo dei vivi e quello dei morti. Le isole in mare rimbalzano sulle onde e ogni tanto s'accostano alla riva, s'allontanan fuggendo, par che non debbano tornare mai più. I pescatori seduti sugli scogli fanno oscillare la canna sull'acqua, e il mare afferra l'amo coi denti, giocano a chi più tira: a un tratto il pescatore si rovescia sulla schiena, alzando la lunga canna, e il mare gli è sopra come un lottatore, gli preme sul petto e sul ventre, poi lascia la presa, si butta all'indietro, e l'uomo si curva di nuovo sull'onda che fugge. In quella lotta passano le ore, il mare ride intorno agli scogli. Il mio monte: E vorrei avere la tomba lassù, in vetta allo Spazzavento, per poter sollevare il capo ogni tanto e sputare nella gora fredda del tramonto. O italiani grassi che usate abbracciarvi l'un l'altro, e prendere tutto in facile, e veder tutto roseo, e tutto quel che fate lo gabellate per eroico, e vi credete virtuosi, e avete la bocca piena di libertà mal masticata, e pensate tutti ad un modo, sempre, e non v'accorgete d'esser pecore tosate. O italiani che non amate la verità, e ne avete paura. Che implorate giustizia, e non sognate se non privilegi, non invidiate se non abusi e prepotenze, e una sola cosa desiderate: esser padroni, poiché non sapete essere uomini liberi e giusti, ma o servi o padroni. (Meditazione sulle creazioni di Curzio Malaparte).

LA PRIMA LEZIONE (ANGUILLE IN UMIDO)
(Ricordo da un racconto di nonna Teresina)
“Trascorse le festività ognuno nella propria famiglia,
la ripresa delle lezioni è stata preceduta dalla cena
nella cucina gentilmente concessa dai responsabili della festa comunista.
Anteo, di Marina di Pisa (pescatore di Bocca d'Arno), ha portato le anguille già spellate,
tagliate a tronchetti e pronte per cucinare; Guido le ha cucinate con il battuto di aglio,
pomarola di Marta e olio d'oliva prodotto dalla figlia, trito di prezzemolo.
Il grande tegame con la delicata polpa pulita dalla spina,
ha condito talmente in abbondanza le tagliatelle di Ginetta,
che la polpa rimasta nel piatto, ha fatto anche da “secondo”
che ha fatto ben mangiare il pane Verna. Poi: sparecchiato, rigovernato, pulito;
sono giunte le 21, l'ora giusta per l'inizio della prima lezione del nuovo anno.
Albertino introduce leggendo la poesia Lettera ai bambini di Rodari:
E' difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi. Albertino si asciuga una lacrima e prosegue:
l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. “Sul lavoro” è generico, e non dice nulla,
perché? Molto meglio: l'Italia è una repubblica democratica e socialista,
fondata sui lavoratori del braccio e della mente, perché? Il particolare e lo specificare,
fa grande la coscienza individuale e la società. Il generalizzare, fa piccoli ed egoisti,
ognuno “ci marcia” col suo cattivo ego. Compito a casa: Ricerca e studio dell'origine
e significato di: generico, specifico, repubblica, proletario, lavoro, socialismo, lavoratori, 
democrazia proletaria, egoismo e comunità; per chi vorrà cimentarsi in ulteriori ricerche, 
volontariamente e fuori dal giudizio nella verifica finale: Analisi e significato socio-politico,
valore umano extra genuino, di “lotta di classe”.
Stasera andiamo a dormire dopo una lezione buona e allegra, particolarmente emozionante,
grazie anche al vin bianco del Castagneto che ha aiutato a rompere il riserbo
con la fredda analisi a cui siamo avvezzi sulla situazione del mondo.
Compagne e compagni, che le lezioni iniziate così siano di buon auspicio e un po' di fortuna, 
attenzione e amore per gli ultimi, disoccupati e lavoratori.
Pace e disarmo disarmo generale e totale. Albertino, soffiato il naso nel bianco fazzoletto,
asciugato la guancia rigata, con voce rotta: buonanotte”.
-Renzo Mazzetti- (Mercoledì 8 Gennaio 2020 h.11,11).

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

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