EPISTEME (CONTRATTACCARE)

EPISTEME (CONTRATTACCARE)

L'America era potente perché aveva vinto la guerra di liberazione contro le potenze coloniali europee. La Francia era potente perché aveva fatto la rivoluzione contro la monarchia liberando tutto il popolo. La Russia era potente perché aveva liberato tutto il popolo dall'oppressione dello Zar con l'avvento del libero governo di liberi lavoratori. L'Italia era grande con l'avanzata Costituzione repubblicana perché aveva sconfitto il fascismo e la monarchia con la Resistenza civile culturale armata di un intero popolo e aveva vinto il Referendum democratico del dopo Liberazione. Poi si disse che Lenin aveva fatto l'errore di dare dignità nazionale alla località denominata Ucraina. Ma, però, la visione per l'interesse di tutto e dell'ambiente naturale e di tutti gli esseri viventi, con il passare del tempo, colpevolmente, colpevolmente venne meno sempre più, colpevolmente sempre più meno, con il passare del tempo, colpevolmente, sempre più meno. La serie di terremoti nei primi anni del XXI° Secolo? Furono affrontati con il sistema che curava il singolo organo ritenuto colpito eventualmente e all'occorrenza ma non sempre, perché dipendeva dall'interesse del gioco in borsa del periodo conveniente all'olandese o altra nazione antipopolare regina speculatrice. Non più esisteva il popolo che si liberava ma il gioco di borsa del sistema mercato concorrenza della finanza oppressiva che prese il posto della monarchia. Non esisteva la persona completa curata per il benessere completo. Così era per la cura della Terra intera. Veniva evidenziato che i numerosi terremoti (sempre più frequenti), che avvenivano in località diverse e distanti fra loro, erano considerati “scollegati”. Errore! La visione olistica per curare l'umano doveva essere la stessa per curare anche il pianeta Terra. Ma, ancora, in quell'epoca, la parzialità e l'ignoranza, con l'oppressivo sistema mercato e concorrenza, continuavano a distruggere umanità, animali, globo e universo fantastico. L'individualismo esaltava la cattiveria della libertà dello sfrenato individualismo distruttore di pace e bene comune universale. Cosa curiosa quanto drammatica: Non si sapeva chi stava sferrando il contrattacco. Contrattacco del passato o dell'avvenire? Le elezioni anticipate italiane del 25 Settembre del 2022 furono sottoposte alla prova del nove. Ma! Prova del nove? Ma di chi? Ma di che cosa? Ma! Ancora i risultati sono all'esame della speciale commissione europea specializzata sulla legittimità democratica delle elezioni e dei referendum delle nazioni amiche aderenti e delle nazioni nemiche non aderenti. L'alto commissario delle politiche per i paesi aderenti e per quelle degli esteri non aderenti creò una grande tensione, perché a distanza di anni non si era ancora pronunciato, perché aspettava l'alto parere degli alti specialisti del settore incaricati per l'alto parere ancora da esprimere per emanare l'alto parere sulla legittimazione democratica espressa dal popolo elettore. (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).


CANTATA  PER LA MORTE DI LENIN
Quando Lenin fu morto
un soldato della guardia funebre, così raccontano,
disse ai suoi compagni: Non volevo crederlo.
Sono entrato dov’era disteso
e gli ho gridato all’orecchio «Il’ič,
arrivano gli sfruttatori!» Non s’è mosso.
Ora so che è morto.
Se un uomo buono se ne vuole andare
con che cosa lo si può trattenere?
Ditegli a che cosa egli è necessario.
Questo lo tratterrà.
Che cosa poteva trattenere Lenin?
Il soldato pensava:
se sente che gli sfruttatori arrivano
può essere malato eppure si alzerà.
Forse verrà sulle stampelle,
forse si farà portare ma
si alzerà e verrà
per lottare contro gli sfruttatori.
Perché il soldato sapeva che Lenin
tuttala sua vita aveva lottato
contro gli sfruttatori.
E quando il soldato ebbe dato una mano
a conquistare il Palazzo d’Inverno
e voleva tornarsene a casa perché là
già stavano dividendosi i campi dei latifondisti,
Lenin allora gli aveva detto: Rimani ancora!
Ci sono ancora sfruttatori.
E finché esiste sfruttamento
bisogna fargli la guerra.
E finché esisti tu
bisogna che sia tu a fargli la guerra.
I deboli non combattono. Quelli più forti
lottano forse per un’ora.
Quelli ancora più forti lottano molti anni. Ma
quelli fortissimi lottano per tutta la vita. Costoro
sono indispensabili.
(lode del rivoluzionario)
quando l’oppressione cresce
si scoraggiano molti
ma il suo coraggio cresce.
Organizza la sua lotta
per il soldo del salario, per l’acqua del tè
e per il potere nello Stato.
Chiede alla proprietà:
di dove vieni?
Chiede alle opinioni:
a chi servite?
Dove si è taciuto sempre
egli parlerà.
Dove regna oppressione e si discorre di destino
egli farà i nomi.
Dove egli siede a tavola
la scontentezza siede a tavola.
Il mangiare diventa cattivo
e si capisce che la stanza è stretta.
Dove gli danno la caccia, là
va la sommossa e là dove scacciato
resta l’agitazione
Al tempo che Lenin morì e scomparve
la battaglia era vinta ma il paese era distrutto.
Le masse si erano messe in cammino ma
la strada era nel buio.
I soldati sedevano sul ciglio della strada e piangevano
e gli operai lasciavano le macchine
e agitavano i pugni.
Quando se n’andò era come
se l’albero avesse detto alle foglie:
Io vado.
Sono passati da allora quindici anni.
Un sesto della terra
è libero libero dallo sfruttamento.
Al grido di: «arrivano gli sfruttatori!»
tornano sempre a levarsi le masse
pronte al combattimento.
Lenin è nello scrigno
del grande cuore della classe operaia.
Era il nostro maestro
ha combattuto con noi.
È stretto nello scrigno
del grande cuore della classe operaia.
-Bertold Brecht-

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

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MEDICINA INCATENATA (NUMERO CHIUSO)-MARTEDI' 6 SETTEMBRE 2022 h.18,238-

POESIE PER VIVERE -MARTEDI' 15 MARZO 2022 h.09,47

RESISTENZA -SABATO 15 GENNAIO 2011 h.06,42-



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