RADIO MILANO LIBERTA'

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La necessità di concentrare l'attenzione su altri problemi più urgenti non ci ha permesso sinora di commentare il decreto recente del governo del maresciallo Badoglio, che prevede la eliminazione di tutti coloro che sono stati gerarchi fascisti, dai posti che tuttora occupano nell'apparato dello Stato e nelle amministrazioni locali. Consideriamo questo decreto come un primo passo serio sulla via della lotta spietata che deve essere condotta per liberare il paese dai residui immondi della dittatura fascista. Per quanto riguarda le regioni libere, cioè il Mezzogiorno e le isole, la sola cosa che abbiamo da osservare è la seguente. Aver fatto un decreto e basta. L'essenziale è la sua applicazione, e in questo caso l'applicazione non potrà essere efficace se non partecipano ad essa le organizzazioni popolari antifasciste e le masse del popolo. Fino a che le cose si svolgeranno fra le quattro pareti dei locali di una commissione, sarà troppo facile a qualsiasi gerarca far veder il nero per il bianco, nascondere i suoi delitti o presentarsi come un elemento di cui oggi non si possa fare a meno. Anche i funzionari che dirigono l'amministrazione provvisoria alleata stanno accorgendosene. Quante non sono le canaglie fasciste, quanti non sono i gerarchi abietti e odiati dal popolo, che sono riusciti dopo lo sbarco e l'avanzata alleata, a rimanere al loro posto e persino a ricevere dei nuovi incarichi importanti. Il metodo che essi hanno seguito per raggiungere questo scopo è sempre stato lo stesso; si sono presentati al comando alleato, hanno lustrato le scarpe, alla fascista, a qualche funzionario alleato ignaro delle cose italiane, e così hanno ottenuto di ricevere dei posti alle volte importanti. Oggi, a quanto sappiamo, gli alleati stessi si stanno accorgendo dell'errore commesso e stanno correggendolo. I gerarchi fascisti che erano riusciti, in questo modo, col raggiro e con le menzogne, a ottenere dei posti, utilizzavano questi posti unicamente per fare opera di tradimento e di oppressione del popolo. Oggi incominciano ad essere cacciati e puniti. Bisogna quindi che il decreto del governo Badoglio sulla cacciata e sulla punizione dei gerarchi venga applicato rigorosamente, evitando di ricadere nell'errore. Ma questo si potrà fare sul serio soltanto se l'applicazione di questo decreto sarà il risultato di una larga campagna, a cui siano attirate le masse popolari e le loro organizzazioni. Quando una casa è invasa dalle cimici e si vuole ripulirla, non ci si limita ad andare a cercare gli insetti e a ucciderli uno per uno, ma si spalancano le finestre, si fa entrare il sole, si fa penetrare fino negli angoli più remoti il disinfettante che distrugge per sempre i parassiti. Questo disinfettante, nel caso dei gerarchi fascisti, è l'odio sacrosanto del popolo contro gli uomini abietti che per venti anni lo hanno oppresso e dissanguato. Siano aperte dunque le porte al popolo e ai suoi rappresentanti diretti, cioè agli uomini e alle organizzazioni in cui il popolo ha fiducia, se si vuole che la cacciata dei gerarchi sia davvero cosa radicale. (Meditazione su: Col concorso del popolo eliminare tutti i gerarchi fascisti (sunto). Palmiro Togliatti da Radio Milano Libertà, 4 Gennaio 1944).

BADOGLIO (a memoria)
O Badoglio, Pietro Badoglio
ingrassato dal fascio littorio
col tuo degno compare Vittorio
ci hai già rotto abbastanza i coglion ...
ti ricordi quand'eri fascista
e facevi il saluto romano
al duce stringevi la mano
sei davvero un grande sporcaccion ...
[eppoi non ricordo più].

Categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

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COSCIENZA SECOLARE PENSANTE -VENERDI' 8 APRILE 2022 h.17,01-

ANTIFASCISMO -MARTEDI' 4 AGOSTO 2009-




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