CARRO ARMATO SOVIETICO
CARRO ARMATO SOVIETICO
Agli inizi del primo trentennio del XXI Secolo, la Russia invase l'Ucraina. Per l'aggressore non era una guerra, ma un'azione speciale. Non c'era da meravigliarsi che quella violenza, espressa con bombardamenti e combattimenti sul terreno, non fosse definita guerra, perché, in quei tempi, si praticava cinismo, ipocrisia, falsità, parzialità. Anche le democrazie del libero occidente, definivano missioni di pace i loro interventi militari, esempio tra i tanti, i bombardamenti su Belgrado. Cinismo, ipocrisia, falsità, parzialità erano evidenti anche nelle televisioni, perché, alla visione di un carro armato, che su una strada di Kiev schiacciava un'automobile in movimento, un generale commentava: E' un vecchio carro armato sovietico guidato da un ucraino, è un incidente stradale, perché i russi hanno carri armati più moderni e, aggiunse, come esperto, per avvalorare le sue affermazioni, che era impossibile che i russi muovessero sul terreno nemico un solo carro armato isolato e senza soldati al seguito. Un'altra televisione faceva vedere la stessa scena e il commentatore diceva dell'orrore del carro armato sovietico lasciando intendere che era guidato dal russo aggressore. Gli ucraini avevano vecchi carri armati sovietici perché anni prima facevano parte della disgregata Unione Sovietica. In quanto ai bombardamenti tutti condannavano inorriditi, però avevano apprezzato i bombardamenti della NATO su Belgrado. Prima dell'aggressione russa, le nazioni democratiche occidentali con Inghilterra, USA e NATO assicuravano aiuti agli ucraini. Però, prima della prevista aggressione e nel momento dell'estremo bisogno, soltanto tante parole (bla bla bla) ma niente di concreto. Perché bombardarono Belgrado e altre città sparse in tutto il mondo e non intervennero in Ucraina? (Ricordo da un racconto di Irina).
RUSSIA OGGI
(Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom)
Nel
lontano e freddo Nord Est d'Europac'era
una volta un grande orso continuamente braccato,perché
era diverso dagli altri.Eppure
dialogava e commerciava con tutti ma,pur
rivendicando la sua autonomiae
di essere rispettato come rispettava,era
comunque soggetto al continuo bullismo e,nonostante
le buone intenzioni espresse nel paziente dialogo,gli
avevano portato gli armati vicino alla tanae
gli aizzavano contro perfino i suoi cuccioli,perché
non voleva subire prevalenze e prevaricazioni.Con
il passare del tempo la pazienza si trasformò in ribellione,tutti
allora invocarono la pace,ma
per la pace era indispensabile il disarmo,l'uguaglianza
e il rispetto reciproco.
-Renzo Mazzetti- (Giovedì 24 Febbraio 2022 h.11,27).
Categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.
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