DOTTRINA EISENHOWER

DOTTRINA EISENHOWER

La fine del monopolio dell'arma atomica significò, a partire dal Settembre 1949, indebolire la base militare e strategica della politica estera degli americani. La crescente potenza economico e militare degli Stati socialisti non lasciavano nessuna speranza di potervi restaurare il capitalismo. Gli americani continuavano nella loro politica aggressiva. Giunti al potere i repubblicani, preso atto della sconfitta subita in Corea, puntarono su una intensificazione della lotta anticomunista come base della loro politica estera, stanziarono milioni di dollari per finanziare l'attività di sabotaggio contro contro l'Unione Sovietica e gli altri Stati socialisti. Furono incrementate attività di: guerra psicologica, spionaggio, provocazione, stimolo e sostegno alla emigrazione controrivoluzionaria dagli Stati socialisti e il loro sfruttamento ai fini eversivi, aumento accelerato della potenza militare americana e alleati. Il segretario di Stato degli USA, John Foster Dulles, considerava la guerra psicologica contro gli Stati socialisti la linea strategica più importante della lotta politica. Tutta la forza dell'apparato propagandistico degli americani era usata per disorientare l'opinione pubblica americana, per cercare di convincere il popolo americano che i comunisti avevano volontà aggressive. Però la guerra propagandistica non diede i risultati che i suoi promotori si attendevano. L'offensiva di pace, che i sovietici avevano lanciato agli inizi degli anni Cinquanta, aveva convinto milioni di americani degli obiettivi pacifici della loro politica estera. Il lancio da parte dei sovietici, nel 1957, del primo satellite artificiale era una testimonianza del fatto che l'Unione Sovietica era giunta prima degli Stati Uniti alla conquista dello spazio, che li aveva superati nello sviluppo dei nuovissimi rami della scienza e della tecnica. Tutto ciò imponeva l'introduzione di correttivi nella politica estera americana. L'andamento delle relazioni internazionali stava a dimostrate quanto le posizioni della politica estera americana fossero viziate. L'opinione pubblica americana chiedeva una revisione di quella politica. Ma il passaggio dall'ormai radicato dogma della “guerra fredda” alla ricerca delle vie concrete per la soluzione dei problemi più scottanti, doveva essere per la diplomazia americana un processo lungo, tormentato, avversato. Dopo le elezioni del 1952, il cambio della guardia alla Casa Bianca con l'avvento al potere dei repubblicani, non portò nessun cambiamento sostanziale nella politica estera. L'indirizzo fondamentale degli americani rimase quello di competere per la “direzione del mondo”. Già nel 1950 Eisenhower, parlando agli studenti della Columbia University aveva detto: “Gli Stati Uniti d'America hanno un compito oneroso, ma onorifico. Essi hanno la missione di guidare il mondo. La vostra generazione ha la meravigliosa possibilità di recare il proprio contributo perché questa guida sia un modello morale, intellettuale e materiale per l'eternità”. Gli americani consideravano la lotta per la “direzione del mondo” prima di tutto partendo dalla pratica della “guerra fredda” contro l'Unione Sovietica e gli altri Stati socialisti. Il programma elettorale del Partito repubblicano annunciava il passaggio dalla politica del “contenimento del comunismo” praticata dai democratici, a quella della “liberazione dal comunismo” dei popoli che si trovavano sotto il dominio sovietico. I primi due anni della presidenza Eisenhower videro imperversare la reazione anticomunista fomentata dalle inchieste del senatore Mc Carthy. Il suo modo di calpestare grossolanamente le più elementari libertà democratiche aveva suscitato vigorose proteste da parte di diversi rappresentanti della società americana. Nella lettera di un semplice cittadino americano alla Casa Bianca si poteva leggere: “Mc Carthy reca un danno incalcolabile al Partito repubblicano, al nostro Paese, alla sua reputazione all'estero”. Il senatore reazionario, che oltrepassava tutti i limiti, prese di mira nella sua “caccia alle streghe” persino i più alti rappresentanti degli ambienti governativi del Paese. Come doveva scrivere più tardi lo stesso Eisenhower: “Né insegnanti, né impiegati statali, né ministri, nessuno era garantito contro le accuse insensate di Mc Carthy”. L'attività di Mc Carthy assunse un carattere enormemente scandaloso moralmente e politicamente. Dati inconfutabili stavano a dimostrare che Mc Carthy aveva anche attinto a piene mani alle casse statali. Nel Dicembre 1954 veniva condannato dalla schiacciante maggioranza del Senato, sui cui scranni, però, continuò a sedere. Comunque, la sua condanna non significava affatto che nella politica interna degli americani ci fosse stato un qualsiasi spostamento a sinistra, un ravvedimento veramente democratico. L'espressione più condensata della politica antioperaia del governo può essere riscontrata nella legge Landrum-Griffin-Kennedy del 1959, con la quale venivano frapposte nuove difficoltà alle organizzazioni dei lavoratori e si davano al governo ampie possibilità di intervento per reprimere gli scioperanti. Molti americani innocenti furono sacrificati, le relazioni commerciali e pacifiche tra sovietici e americani compromesse, demolita la coesistenza pacifica e lo sviluppo di relazioni tra paesi con una politica e un sistema economico diverso. La “dottrina Eisenhower” e la politica che su di essa si basava, avevano le scopo di rafforzare l'accerchiamento militare contro l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), togliere ai popoli dell'Asia sud occidentale e dell'Africa settentrionale la possibilità di appoggiarsi ai paesi socialisti nella lotta contro il colonialismo per l'indipendenza e la pace. Egitto, Siria, Giordania, Yemen, Sudan, Tunisia, Afghanistan, Arabia Saudita respinsero le ingerenze degli americani. Libano, Libia, Etiopia dichiararono che dagli americani potevano essere accettati soltanto aiuti economici, senza condizioni politiche e senza interferenze negli affari interni. Le offerte americane furono accolte da Israele, Iraq, Iran, Turchia. I Sovietici denunciarono i piani di espansione imperialistica. In una dichiarazione della Tass del Gennaio 1957 si rilevava che gli americani non avevano tratto i dovuti insegnamenti dal fallimento dell'aggressione e cercavano chiaramente “di ritornare alla già fallita politica di forza”. Nel Febbraio 1957 i sovietici si rivolgevano a: Inghilterra, Francia e USA con la proposta di prendere in considerazione un progetto di Dichiarazione di principi a favore della pace e della sicurezza nel Medio Oriente e la non ingerenza negli affari interni dei paesi della zona. Le potenze occidentali non collaborarono. Allora i sovietici proposero che dichiarassero almeno di condannare il ricorso alla forza come mezzo per regolare i problemi ancora insoluti. Ma neanche questa proposta fu accolta. Benché la “dottrina Eisenhower” (1953-1961), fosse stata respinta dai popoli del Medio Oriente, gli americani cercarono di usarla come base per esercitare pressioni su alcuni paesi della zona, minacciando il ricorso alla forza. In questo modo agirono nei confronti di: Giordania, Siria, Iraq, Libano. Nell'Aprile 1957 gli americani, con la minaccia di un intervento armato, riuscirono a far allontanare dal governo giordano coloro che attuavano una politica anticoloniale e antimperialistica. Nel Settembre-Ottobre 1957 addirittura preparararono un intervento militare contro la Siria. Volevano portare il colpo principale dal territorio turco, sul quale erano concentrate ingenti forze d'invasione: 50 mila uomini, 700 carri armati, cannoni, aerei. Nel porto di Smirne pattugliavano le navi della VI flotta americana. In questa situazione tanto tesa, i sovietici dichiararono di aver preso le misure necessarie per aiutare le vittime dell'aggressione. Avvertimenti dissuasivi furono fatti pervenire direttamente anche alla Turchia. La ferma posizione dei sovietici aiutò la Siria a sottrarsi al pericolo che la minacciava. Nel Luglio 1958 aveva trionfato la rivoluzione nell'Iraq, gli esponenti del regime monarchico abbattuto e le potenze imperialistiche si apprestarono a lanciare un colpo contro la Repubblica Irachena per bloccarne lo sviluppo e per impedire che il suo esempio fosse seguito altrove. Nello stesso mese le truppe americane erano nel Libano, e dopo qualche giorno quelle inglesi entravano in Giordania. I sovietici chiesero ripetutamente l'immediata cessazione dell'intervento e il ritiro delle truppe americane e inglesi dal Libano e dalla Giordania. I sovietici precisavano che, date le gravi minacce provenienti da una zona vicina alle proprie frontiere, si riservavano il diritto di prendere le misure necessarie, dettate dagli interessi di tutela della pace e della propria sicurezza. I sovietici, a metà Luglio 1958, inviavano messaggi a: Inghilterra, Francia, India, USA, nei quali si affermava che la pace era sospesa a un filo, che il l'intervento poteva provocare una reazione a catena che sarebbe stato impossibile arrestare. Al contrario, avvenimenti importanti per lo sviluppo delle relazioni pacifeche sovietico-americane e segnali positivi che si stavano superando i residui della “guerra fredda” furono: Nell'estate del 1959 il vicepresidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, visita l'Unione Sovietica, dando così la dimostrazione che tra i due Paesi erano possibili contatti anche al massimo livello governativo; Settembre 1959 il presidente del Consiglio dei ministri dell'URSS, Nikita Krusciov visita gli USA. La visita suscitò grande interesse e convinse una parte dell'opinione pubblica americana della necessità di ricercare le vie giuste per normalizzare e sviluppare i rapporti pacifici tra i due Stati. Ma, alla nuova linea politica nei rapporti tra i due Stati, ancora non consolidata, doveva essere inferto un duro colpo nel Maggio 1960 quando, in violazione di tutte le norme del diritto internazionale, un aereo-spia americano “Lookheed U-2” veniva sorpreso a sorvolare il territorio dell'URSS e abbattuto sopra Sverdlovsk. Il governo americano non solo si rifiutò di dare spiegazioni in merito, ma dichiarò che tali voli sarebbero continuati. (Meditazione su: “DOTTRINA EISENHOWER”).

LA LUCE TI ACCECA, MC CARTHY

Mc Carthy, ti ho visto oggi alla periferia
in un supergiallo di gangsters inafferrabili:
eri il capo che resta nell'ombra
armato di pistola col silenziatore,
la sigaretta accesa dal gregario
appena la vittima cade sull'asfalto.
La polizia non riusciva a metter le mani
sul tuo cinismo in fuga nella notte
bianca di insegne e dei denti dei negri
che hanno in bocca l'amaro dell'America
e nel cuore il peso enorme delle sue catene.
La polizia dalle mani molteplici
non riusciva ad afferrarti, Mc Carthy;
ma le mani dei popoli, le mani oneste,
le mani forti dei popoli ti hanno raggiunto.
Michael e Robert levano il pugno innocente
vuoto del fiato del padre e della madre
folgorati da una luce che ti acceca, Mc Carthy.
Bimbi sperduti nella notte vasta come il loro terrore
ti accusano in Asia sopra le fiamme
del loro paese, l'angoscia delle madri
batte ai porti dell'America con la voce dell'uragano.
Il ferro e il petrolio portano il sapore del sangue.
Una vita, per te, ha peso di dollari,Mc Carthy,
e la tua ombra è passata per le strade di Berlino
esperta guida di spie e di sabotatori.
Gli ultimi tiranni ti adorano, Mc Carthy:
il tuo ghigno riempie il vuoto dei loro regni
e consola le loro paure improvvise
quando dentro la terra anche le sorgenti
levano il loro canto di ribellione.
La notte ti sentiamo ai confini d'Europa
come una iena che viene dal deserto
e fiuta i nostri pensieri, fiuta i sogni
dei nostri figli e l'amore delle nostre donne,
fiuta le parole dei nostri libri e le pagine bianche
su cui dobbiamo scrivere le parole
dei giorni sereni strappati alla tua rabbia.
Ma all'alba, alla sirena della prima fabbrica,
sei un'ombra che ha sfiorato appena
le strade e il cielo limpido sugli operai
che ti conoscono, Mc Carthy, e tornano
a un giorno di lotta, il sole sulle mani.

-Romano Pascutto-

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia, dimenticanze tra le righe.

Vedi:

ROMA   PER   LUIGI   PETROSELLI        -13 Settembre 2021-



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