VIRUS ATTACCO AL COCCHIERE
lunedì, 21 dicembre 2020
VIRUS ATTACCO AL COCCHIERE
(Ricordo da un racconto di Therios)
“Cortigiani, vil razza dannata,
per qual prezzo vendeste il mio bene?
A voi nulla per l’oro sconviene!
Ma mia figlia è impagabil tesor.
La rendete o se pur disarmata,
questa man per voi fora cruenta;
nulla in terra più l’uomo paventa,
se dei figli difende l’onor…
Ascanio volta la pagina della Gazzetta del Barbiere,
non legge ma dice:
la scienza è gettata sul fuoco dalla cattiveria
come lo fu dalla diabolica Inquisizione.
Eppur si muove, grida Renatino, eppoi:
ignoranti e istruiti ma pari spregevoli,
cantano e ballano sul virus che non c’è…
Arrestateli, borbotta Foresto,
arrestateli… arrestateli”.
-Renzo Mazzetti- (11 Novembre 2020)
VIRUS ATTACCO AL COCCHIERE
Appena fu certa la notizia di tutti quei soldi in arrivo dall’Europa, dalle avide bocche si aprì il bombardamento a tappeto, l’ora era scoccata con l’ordine di abbattere il capo del governo con la promessa di dividere in parti uguali il bottino. Ascanio alza gli occhi dalla GAZZETTA DEL BARBIERE e commenta: Quell’uomo lo torturano, io sarei già ritornato a Firenze a godermi la vita tranquillamente. Nedo: Vogliamo le norme antivirus “a personam” come un vestito fatto su misura, presuntuosi, professoroni, tutti si sentono più bravi di tutti gli altri, invece sono guastatori, stregoni, nessuno collabora, sono predoni con le goccioline del gusto sul mento alla vista della montagna di Euro. Foresto, mentre sanifica la bottega, borbotta: Irresponsabili… politicanti masochisti. Pensate, dice Eligio, quel padrone ha detto che i morti… Zitto! Non voglio sentire, urla Carlino. (Ricordo da un racconto di Therios).
Via il sole via il libro aperto
via la falce via il martello
rottamatore primo fu Bettino.
Poi dalla televisione scese
Silvio il ricco cavaliere
sportivo e buontempone.
Ultimo fu Matteo capo partito
primo ministro e grande stregone
che tutti mise nel calderone.
-Renzo Mazzetti- (11 giugno 2015)
VIRUS ORODIPENDENZA
(Ricordo da un racconto di Tirella)
“Con un ipocrito “grazie a Dio”
si esprimeva il proprio sentire e vedere sul quale,
ma non è certo completamente conoscere,
si facevano delle ipotesi sui pensieri
scaturiti dal ragionamento del cervello
o dall’impulso del cuore,
le più vere furono quelle imputabili all’attrazione della moneta.
La storia si ripete?
Per le vicessitudini tramandate la cosa è certa.
Il vitello d’oro contro i Comandamenti? Certo!
Ci ripetemmo nei tempi del mortale virus mondiale 2020
perché, nonostante lutti, posizioni ideologiche e paure,
l’attività socio-politica sembrava procedere,
seppur nell’aspra insicurezza.
Tutto precipitò nel momento in cui
la considerevole somma europea fu certa.
Avventurieri d’ogni provenienza,
utilizzando politicamente il nome della nazione
sui loro simboli per confondere,
in particolare i fascisti travestiti da fratelli,
presentavano i loro conti”.
-Renzo Mazzetti- (15 Dicembre 2020)
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