VIRUS FILIBUSTERIA
sabato, 12 dicembre 2020
VIRUS FILIBUSTERIA
I MATTEO GEMELLI
Il televisivo duello vespasiano
tra il Ciaba Ciabone fiorentino
e la Volpe della Padania Nordico Sceso
è stato un gioioso dopo non lavoro
con sorrisetti e colpetti in punta di petali.
Colpi vellutati e senza forti effetti
se non nelle loro intime emozioni,
di vicinanza, di sguardi, di mimi,
fra loro empatici, gentil ammirarsi,
con pudiche leccatine annusarsi.
Dopo, uno va in Piazza romana,
l’altro alla Leopolda fiorentina:
ambedue sul palco invasati narcisi,
coi loro vacui protagonismi gemelli,
lasciano sgomenti i tempi rovinati e persi.
-Renzo Mazzetti- (Ottobre 2019)
NORDICO SCESO DETTO CIVETTONE
Nordico Sceso Detto Civettone politico delle paure
Ai primi del duemila per pochi mesi è governante
Superstizioso spaventato tutti spaventa i porti chiude
Rifugiati disperati poveri deboli clandestini espelle
Crocefissi rosari madonne twitter le sue armi segrete
Crociato unto della reazionaria formazione campione
Padania liberata dall’Euro autonoma dall’Italia terrona
Nei palazzi del potere pretende comando unico supremo
Tutto mio-tutto mio il suo grido di battaglia elettorale
Sulla gruccia a far da richiamo dell’inesperto voto
Tutto mio-tutto mio sbraita Civettone rapace notturno
Uccello di malaugurio per il lugubre canto utilis-
simo all’agricoltura delle caverne sciacallo.
-Renzo Mazzetti- (12 Agosto 2019 h.14 circa)
VIRUS FILIBUSTERIA
Il conflitto insensato diffuso continuo aveva avvelenato i gangli dello Stato. Il mortale virus mondiale 2020 causava più di 800 morti al giorno. I politicanti guerriglieri avevano ridotto l’Italia in un campo di battaglia. I punti di vista assunti a dogma (il poeta Valéry: “Ogni punto di vista è falso”). La follia autodistruttiva senza alcuna pulita giustificazione o serio scopo scorrazzava con narciso odio nell’esaltazione della guerra fra bande. Sulla ribalta si recitava il retro basso spettacolo. Il pubblico impaurito disperato aspettava trepidante un salvatore. La speranza era l’ultima a morire. I corsari si rivoltavano nei profondi mari nel vedere i moderni filibustieri degenerati nel peggio del peggior pirata, che loro avrebbero fatto penzolare dal pennone più alto. (Ricordo da un racconto di Therios).
DUE PRESIDENTI
L’americanizzazione ci ha trasformati:
palle rotondeggianti di ciccia floscia
colesterolo diabete ictus e chi più di brutto metta.
Non più fagioli olio d’oliva pomodori frutta
chianina prosciutto aringa acciuga anguilla
lepri tordi fagiani funghi tartufi vita all’aria aperta.
Chianti rosso e bianco cognac stravecchio
profumata musica e popolari amorose canzoni
socializzanti allegri balli attrazioni passioni.
Premiati studiosi ricercatori studenti docenti lavoratori
rispettosi della patria dei nostri eroi curatori della terra di tutti
seri ideali spensierati gustosi felici di figli creatori.
Ma i galletti litiganti senza piume né becco insignificanti becchi
volevano sapere la sera stessa chi era il vincitore
ma di cosa? per chi? per che cosa?
Conformi biechi senza seguito se non di familiari avventurieri
sanguisughe all’arrembaggio di poltrone posti e tanti soldi
famelici sbranano idee e ideali in strapieni panini velenosi.
Le sgangherate bande di pierini impertinenti ignoranti cattivi
suonano stonate ogni dove il popolo sacrificano distruggono rapinano.
Due presidenti adulti resistenti saggi e capaci con coraggio
sopra le parti reggono Repubblica e governo.
Per quanto?
-Renzo Mazzetti- (19 Febbraio 2020)
categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia. Dimenticanze tra le righe.
Commenti
Posta un commento