VIRUS E CHIACCHIERE

sabato, 9 maggio 2020

VIRUS E CHIACCHIERE

CRIMINI UMANITARI
Moderni istinti ferini
Fascisti liberali credenti
Reazionari educati istruiti
Democratici fini ricercati
Sorridenti nutriti imbarbariti
Porti chiusi catenacci muri
Falsi impauriti lindi eleganti
Tropi protezioni bramosi
Illusi privilegi beni estranei
Generosi comprensivi altruisti
Amanti prossimi nei loro paesi
A casa loro i nostri possibili aiuti
Bombe torture feriti invalidi inferi
Nell’aldilà beati tutti loro campi elisi.
-Renzo Mazzetti- (18 Agosto 2019)

VIRUS E CHIACCHIERE

Noi siam nullafacenti, rapidi ignoranti fotogenici, giovani belli benestanti, ottimisti furbi ciarlieri, noi siam sempre presenti, freschi sorridenti governanti” : Bicefalo così recitava “Il ritornello” già nel Dicembre del 2014. La tragedia si assommò a tragedia nel periodo del mortale virus mondiale 2020, perché si sentì, si patì la mancanza di classe dirigente. Chiunque poteva credere all’ideologia che gli pareva (anche se parlava della morte delle ideologie), invocare di agire con il buon senso del proprio punto di vista (anche se per Valéry “Ogni punto di vista è falso”), ma era indispensabile sapere e volere, sapere quel che si voleva, ma nessuno aveva un’idea, un modello, un’ideale, perché tutti avevano delegato l’organizzazione della vita privata e pubblica all’oddio mercato il quale, pensate un po’, speculava per il profitto persino sul prezzo delle mascherine, sui malati e sui morti. I lavoratori operatori sanitari sempre presenti erano concreti ed efficienti, mentre i politici erano dei parlatori eccezionali, difatti quasi tutti i politici al governo ed all’opposizione erano impegnati nella gara di bella oratoria, di forbita comunicazione per apparire i più bravi, tutte parole al vento e niente di pratico e di operativo, di chiaro scritto nero su bianco, pensate: anche lo scritto era diventato volatile come le parole. Perfino i soldi liquidi, anziché affluire nelle tasche dei cittadini, rimanevano impantanati, immobili come pietre semisotterrate dalle vergognose incapacità dei responsabili. Il mortale virus mondiale 2020 era l’unico soggetto che non chiacchierava. L’unica speranza fu riposta nel superstizioso svago e nella fede: tanti affollarono (prima del ragionevole tempo intelligente) i navigli per l’aperitivo e altri si recarono nelle chiese per pregare con il sostegno del sacerdote. (Ricordo da un racconto di Rita).

LA FORMAZIONE DEGLI INTELLETTUALI
Ogni uomo all’infuori della sua professione
esplica una qualche funzione intellettuale,
è cioè un filosofo, un artista, un uomo di gusto,
partecipa di una concezione del mondo,
ha una consapevole linea di condotta morale,
quindi contribuisce a sostenere
o a modificare una concezione del mondo,
cioè a suscitare nuovi modi di pensare.
Il modo di essere del nuovo intellettuale
non può più consistere nell’eloquenza,
motrice esteriore e momentanea
degli affetti e delle passioni,
ma nel mescolarsi attivamente alla vita pratica,
come costruttore, organizzatore, persuasore permanente,
perché non puro oratore,
e tuttavia superiore allo spirito astratto matematico;
dalla tecnica-lavoro giunge alla tecnica-scienza
e alla concezione umanistica storica,
senza la quale si rimane specialista
e non si diventa dirigente.
L’intellettuale configurato è l’intellettuale
organicamente collegato con lo sviluppo
della organizzazione politica della classe operaia.
Questo nuovo tipo d’intellettuale dirigente
non può avere nulla a che fare
con certe tradizionali figure di capi politici
che si affidavano prevalentemente all’oratoria e al sentimento.
Al contrario, la conoscenza dei problemi della produzione,
della tecnica e dell’economia,
deve accompagnarsi in lui ad una visione generale,
umanistico-storica, della realtà da modificare.
-Antonio Gramsci-

categoria: fantascienza, filosofia, ironia, poesia.

VEDI: APOLOGIA DONNA UOMO FORTE


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