RIFORMISMO E NARCISISMO

martedì, 21 gennaio 2020

RIFORMISMO E NARCISISMO

Il futuro si nutre del passato e diviene presente, è il motto della terza pagina di “Miao!” che introduce all’argomento con una poesia “Il ritornello” del Dicembre 2014 di Bicefalo:
Noi siam nullafacenti
rapidi ignoranti fotogenici
giovani belli benestanti
ottimisti furbi ciarlieri
noi siam sempre presenti
freschi sorridenti governanti.

Il riformismo è una vecchia barzelletta che fa sghignazzare i reazionari, perché è complice del capitalismo e del sistema mercato, cambia solamente i governanti, perpetua lo stato di cose presente. Il narcisismo delle classi dirigenti nelle priorità loro dell’apparire e assicurarsi posti e agi, ha affossato la politica d’interesse generale e tutto è propaganda nelle continue elezioni nazionali, regionali e locali, non risolve i problemi fondamentali (cura dei giovani e pubblica istruzione, tutela ambientale e salute, disarmo e pace, economia e debito, piena occupazione e serenità del popolo). Allora? E’ indispensabile iniziare un saggio rinnovamento partendo dall’unificazione delle tornate elettorali raggruppando i rinnovi dei Consigli comunali insieme e per una sola volta tutti i comuni; per i Consigli regionali raggruppando tutte le regioni, così per le elezioni politiche nazionali. Ridurre solo a tre le tornate elettorali: Comune, Regione, Camera e Senato; ben distinte e distanziate nel tempo, significa eliminare la confusione di tutto e tutti in un calderone con campagne elettorali continue, perpetue. Continuare nell’attuale sterile quanto dannosa confusione, significa affogare nella palude egocentristica del condottiero impegnato nella continua battaglia elettorale, moltiplicare, per le ambizioni personali e corta visione, il rischio della distruzione della Carta costituzionale e dell’unità d’Italia, la possibilità di una serena costruttiva dialettica politica. Il pauroso e crescente abbandono della partecipazione democratica dei cittadini e degli elettori dalla barbarie in atto è la prova. (Ricordo da un racconto di Rita).

ALLORA? (* parte tratta da IL PANINO)

Dove è finito l’ottimismo della volontà?
Se il caro Gramsci e tanti altri compagni ignoti
avessero avuto il nostro debole carattere e convinzione
in Italia e nel mondo …

VEDI: ABDULLAH OCALAN = ANTONIO GRAMSCI

Vedi:

MATERIA DICIANNOVE


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