LA NOSTRA SALUTE (SANTA LIBERAZIONE)
venerdì, 6 dicembre 2019
LA NOSTRA SALUTE (SANTA LIBERAZIONE)
L’indimenticabile Rodari, nella lettera ai bambini, scriveva che è difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi. Invece i neri beceri del primo ventennio degli anni duemila, parlano come parlavano i neri nel ventennio criminale. A quei tempi lo Stato erano i politici delinquenti. Poi l’Italia, dopo la Liberazione dalla sanguinosa dittatura fascista, è stata ricostruita formalmente e con profonda sostanza, con il metodo libero e democratico molto partecipato. La patria riparte con il referendum popolare che scaccia la monarchia complice del fascismo, e viene la Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, recita la Costituzione. Perciò, oggi, lo Stato siamo noi. Noi siamo popolo, finalmente uniti e liberi, uguali dalla Sicilia Sardegna Elba e da ogni altro piccolo-grande “pezzetto” di nostra terra, e poi, su, sempre più su, percorrendo tutti gli Appennini sino alle Alpi. La nostra terra è non più oppressa da un imperatore o da un re o dal dittatore di turno. La nostra terra E’ la nostra terra, perché lo Stato siamo Noi; diciamolo a tutti, e, sopratutto, diciamolo a noi stessi: di ciò ne siamo pienamente convinti, e attuiamo, nel pieno suo significato, la santa Costituzione: siamo veramente liberi, felici e fieri, in pace con tutti gli altri popoli, con tutti i fratelli di tutto il nostro pianeta Terra. Nel bel Novembre: uovo & tartufo per tutti con il nostro vecchio Rosso o novello che, da sempre e per sempre, suscitano l’invidia e il sogno umano di ogni Deo. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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