IRI
venerdì, 29 novembre 2019
IRI
Scendevi dal trenouscivi dalla stazioneFirenze salutava romanamentemostrava il campo di granograno e grano dappertuttotutta l’Italia un grande campoalle sanzioni la gialla risposta.Le sanzioni non ci liberarononon sconfissero la dittaturama portarono la guerrala seconda guerra mondialela guerra orribile più orribileinimmaginabile ma più orribileorribile più orribile di tutte le altre.-Renzo Mazzetti- (1 Febbraio 2019)
Nel 1931 l’Italia inventa l’Istituto per la ricostruzione
industriale (IRI). Nel 1932 il volume totale della produzione industriale
italiana era sceso del 33% rispetto al 1929. La fusione della ghisa era
diminuita del 32%, e quella dell’acciaio del 34%, mentre si era ridotta di quasi
la metà la produzione dell’industria tessile. La situazione era grave anche in
altri importanti settori dell’industria, come quello minerario, automobilistico
e delle costruzioni navali. Più di 1 milione di lavoratori era senza lavoro. La
crisi portò a un’ulteriore concentrazione della produzione e al rafforzamento
dei monopoli. Durante il periodo dal 1929 al 1933 più di 55.000 imprese piccole
e media fallirono o vennero assorbite dai grossi monopoli. Uno stadio
altrettanto acuto aveva raggiunto la crisi agricola. Diminuirono rapidamente i
prezzi dei prodotti agricoli, e molte migliaia di contadini, privati della
terra per il mancato pagamento delle tasse e dei debiti, si trasformarono in
affittuari o in braccianti. Il governo di Mussolini dette un solido appoggio ai
grossi industriali e all’alta finanza. La somma totale dei sussidi statali
erogati ai monopolisti toccò i 10 miliardi di lire. Nello stesso tempo il
governo acquistò ingenti quantitativi di azioni e obbligazioni delle imprese
industriali, perciò ne conseguì un consolidamento delle posizioni dei circoli
più reazionari e sciovinisti della borghesia monopolistica. Le sovvenzioni
statali al capitale monopolistico comportarono un’ulteriore riduzione del
livello di vita del popolo e dei lavoratori. Negli anni della crisi i salari
degli operai dell’industria pesante si ridussero del 50%. Gli operai erano
inoltre obbligati a pagare ai padroni varie multe e a versare “volontariamente”
pesanti contributi alle organizzazioni fasciste. Nelle campagne il governo
fascista attuo la cosiddetta “battaglia del grano”, che si aggiunse alle altre
cause, che portarono alla rovina migliaia di aziende contadine, forzate a
rinunciare alla produzione delle colture tradizionali. L’apparato statale del
partito fascista e la Chiesa cattolica s’inserirono attivamente in questa
“battaglia”, ma nonostante tutti i loro sforzi, il paese non si liberò dalle
importazioni di grano dall’estero. Accanto al processo di concentrazione del
capitale si verificò un’ulteriore concentrazione del potere politico nelle mani
del partito fascista. Il governo intensificò la demagogia sociale e
nazionalistica ed elaborò provvedimenti per la definitiva instaurazione del
sistema corporativo. Albertino smette di leggere la “Storia universale redatta dall’Accademia
delle Scienze dell’Urss” di Teti Editore, e, vista l’ora tarda, detta il
compito a casa: La crisi economica mondiale e la politica del fascismo,
l’instaurazione del sistema corporativo. Compagne e compagni, buonanotte.
(Ricordo da un racconto di nonna Teresina).
LOTTA SEMPRE
Ricerca e studia l’origine di ogni vecchia brutta cosa,essa rappresenta la causa di ogni nuova mostruosità.Arrivarono i pacifisti, tante guerre ritornarono.Poi vennero gli ambientalisti, tante foreste e mondi distrutti.Avanzarono gli eroi della pace e dei diritti umani, torture e fosse comuni.Ricerca e studia con cuore e mente l’origine di ogni bella e brutta cosa.Ricerca e studia gli aspetti di preludio e arrivo di ogni barbarie.Costruisci il tuo punto di vista, quello più umano, il più inimmaginabile.Ricerca e studia tutte le cause: alle cause brutte e alla guerra, taglia subito la testa;alle cause belle e alla pace, dedica tutta la tua preziosa intelligenza, la tua lotta.Il tuo motto: Umano per gli umani, implacabile contro la barbarie.Alle cause belle e alla pace, dedica tutta la tua preziosa intelligenza, la tua lotta.Per le cose belle e per la pace, per la tua preziosa intelligenza: lotta sempre, sempre.-Renzo Mazzetti- (24 Maggio 2019)Vedi:
Commenti
Posta un commento