UNO AL COMANDO
SABATO, 28 SETTEMBRE 2019
UNO AL COMANDO
La destra ha un virus nella propria natura, forse dovuto
dall’amore per Mussolini, il Duce dittatore; oggi, invece, politicamente
costretta nella democrazia, cerca di riprodurre dei simili e vuole il
Presidente della Repubblica direttamente eletto dal popolo; uno al comando e un
governo certo assicurato con una legge elettorale. Un nuovo Duce cammuffato con
il maggioritario, è la perfida illusione che non risolve i problemi degli
italiani e dell’Italia. La prova del nove è data che, quando comandava un uomo,
il Duce dittatore, l’Italia era nel permanente disastro economico pieno di
sofferenze e di lutti. Alcuni nostalgici affermano: “Lo sbaglio fu seguire
Hitler nella guerra mondiale ma prima il fascismo fece delle belle cose”. Non è
vero! Il fallimento del fascismo avveniva già negli anni prima: parlano chiaro
i numeri della disoccupazione e dell’assistenza, lo certificano i dati
dell’Istituto centrale di statistica e quelli dell’Istituto nazionale fascista
della previdenza sociale elaborati nel 1943-44 da fonti ufficiali del regime;
nell’anno 1923 i disoccupati erano 391.974 e arrivarono a 1.011.711 nel 1935;
le domande di sussidio accolte: nell’anno 1923 erano 219.119 e arrivarono a
645.422 nel 1935. (Ricordo da un racconto di Therios).
OSSI DI SEPPIA (1925, parte da GLI INTELLETTUALI)
Spesso il male di vivere ho incontrato:
Era il rivo strozzato che gorgoglia
Era l’incartocciarsi della foglia riarsa,…
Vedi:
POLTRONA
NEMICI SEMPRE (TENEBRE E LIBERAZIONE)
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