ARMADIO DELLA VERGOGNA
sabato, 17 agosto 2019
ARMADIO DELLA VERGOGNA
Il futuro si nutre del passato e diviene presente. Questo è
il motto della terza pagina di “Miao!” che, nell’anniversario della strage
nazi-fascista di Sant’Anna di Stazzema, riporta parte della formazione del
primo governo dopo la Liberazione presieduto da Ferruccio Parri del Partito
d’azione ed esponente di primo piano della Resistenza, noto e stimato negli
ambienti antifascisti. Del governo Parri (21 Giugno 1945) fecero parte i
rappresentanti di tutti i partiti del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN);
vice presidente: Pietro Nenni (PSI); ministro degli esteri: Alcide De Gasperi
(DC); ministro della giustizia: Palmiro Togliatti (PCI). Ebbe notevole rilievo
la legge che stabiliva la non punibilità delle azioni partigiane nel periodo
della Resistenza, questa legge, approvata su proposta di Togliatti, impedì ai
circoli dirigenti di destra di fare i conti con gli ex partigiani e di
presentare alcune loro azioni, dirette contro i fascisti e i loro seguaci, come
atti delittuosi. Purtroppo incontrarono grandissime difficoltà i provvedimenti
che si proponevano di epurare l’apparato statale dagli elementi fascisti per
l’opposizione dei liberali e dei democristiani. I funzionari statali, tra i
quali c’erano numerosi fascisti e tanti reazionari, sabotarono i provvedimenti
del governo Parri in modo tale da coinvolgere anche il PLI e la DC, difatti,
dopo appena sei mesi, i ministri liberali abbandonarono il governo Parri
motivando che non era in grado di risolvere i problemi economici più urgenti, e
i democristiani li seguirono subito a ruota. La crisi di governo si concluse
con una soluzione di compromesso: nel Dicembre dello stesso anno fu formato un
nuovo governo presieduto dal capo della Democrazia cristiana De Gasperi, Nenni
e Togliatti conservarono i precedenti incarichi. La politica di De Gasperi eliminò
istituzioni e organismi politici nati durante la Resistenza; sostituì molti
prefetti nominati dal CLN; sciolse il CLN; interruppe l’epurazione
dall’apparato statale di elementi fascisti e di funzionari compromessi con il
fascismo; soppresse il commissariato per l’epurazione. Alcuni parlano di
amnistia, ma l’amnistia è il provvedimento con il quale lo Stato rinuncia
all’applicazione della pena connessa con determinati reati; nessuna confusione
sui fascicoli con i fatti criminali nascosti e ritrovati nell’armadio della
vergogna; anzi, i processi con le condanne archiviate per amnistia, nessuno
avrebbe avuto interesse a nasconderle e l’autorità competente non avrebbe
ricercato i colpevoli. (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).
Lo straniero non sapeva tuttodi quei monti e di quelle collinenon sapeva tutto di quelle pianure.Lo straniero si smarrivanei labirinti dei centri antichinon trovava gli sperduti paesini…
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