VITE STRANE CONVERGENTI
lunedì, 29 luglio 2019
VITE STRANE CONVERGENTI
Lo Stato del Lavoro [non dei Lavoratori] si basa sull’economia liberale che tutela, facilita e aiuta l’accumulo e la gestione della ricchezza e delega totalmente al più forte, al più furbo, a quello senza scrupoli. Lo Stato del Lavoro [non dei Lavoratori] consente e facilita ogni piena libertà di azione a qualsivoglia iniziativa individuale, stimola sempre e comunque privilegia l’interesse personale privato. Lo Stato del Lavoro [non dei Lavoratori] esalta l’egoismo negli affari economici in cui solo e soltanto esiste un sistema economico che si ritiene il solo in grado di operare nella direzione migliore: il sistema del libero mercato nel regime capitalista. Bizzarra, e mai avvenuta prima, è la convergente azione di personaggi di formazione culturale e politica diversa, nemica o quantomeno contrapposta, di antica provenienza liberal-democristiana o social-comunista ma che, trasformata, si rilancia in partiti detti “su misura”, però tutti, stranamente e curiosamente uguali nel tutelare il regime capitalista, aderenti alle stesse alleanze militari e alle libertà e alle democrazie occidentali, beneficiari dei medesimi privilegi di casta. Tutto questo in contraddizione con i diritti dei lavoratori e dell’umanità. La completa delega all’iniziativa privata, a scapito della società civile e della socializzazione fu, semmai, un ritrovato degli ultimi tempi dei campioni-servi dell’economia capitalistica con lo scopo di rendere meno avvertibili le difficoltà della distruzione della dignità umana e del ripetersi dei sempre più frequenti disastri finanziari e ambientali, dell’imbarbarimento di quella società. Poi, nonostante tutto, l’umanità riprese in avanti il suo cammino. La massima di Bicefalo: “Dalle contraddizioni il frutto di nuove verità”; la scoperta di Marx, della sua filosofia, particolare e profonda accessibile semplice cultura, che suscitava pratiche attenzioni con il complesso stimolo alla ricerca scientifica, all’impulso universale, allo studio sotto il titolo: “Gli economisti assomigliano ai teologi, i quali stabiliscono due sorta di religioni: ogni religione che non sia la loro è un’invenzione degli uomini, mentre la loro è un’emanazione di Dio”, si illuminarono nuovi percorsi nella sperimentazione di nuovi sistemi economici, nella fioritura del germe di una nuova società basata sul sistema economico nuovo e più avanzato. (Ricordo da un racconto di Maya).
(ovvero di Giorgio e Silvio) [*parte]
La posizione intransigente
Condanna tutti e due alla somiglianza.
Così il numero degli anni
Di vita ormai trascorsi.
Paralleli strani, amici
Convergenti anticomunisti...
AOPPIARE E IL CAPPELLO DI “MIAO!”
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