QUIZ GLOBALE
martedì, 16 luglio 2019
QUIZ GLOBALE
E’ in corso la più grande delle rivoluzioni culturali: la
stanno conducendo in silenzio gli astrofisici. Il profano (e profani siamo
tutti, ad eccezione di un migliaio di specialisti al mondo) non può che
accettare i nuovi mostri celesti, reprimere brividi inediti, tacere e pensarci
su. Dalle spedizioni interplanetarie degli ultimi dieci anni abbiamo imparato
più cose sul cosmo di quante ne avessimo dedotte in tutti i millenni
precedenti; abbiamo visto, fra l’altro, che lunari, venusiani e marziani non
esistono e non sono mai esistiti. Siamo soli. Se abbiamo interlocutori, essi
sono così lontani che, a meno di imprevedibili svolte, con loro non parleremo
mai; tuttavia, qualche anno fa abbiamo mandato loro un patetico messaggio. Ogni
anno che passa ci rende più soli: non soltanto l’uomo non è il centro
dell’universo, ma l’universo non è fatto per l’uomo, è ostile, violento,
strano. Nel cielo non ci sono Campi Elisi, bensì materia e luce distorte,
complesse, dilatate, rarefatte in una misura che scavalca i nostri sensi e il
nostro linguaggio. Ad ogni anno che passa, mentre le cose terrestri si
aggrovigliano sempre più, le cose del cielo inaspriscono la loro sfida: il
cielo non è semplice, ma neppure impermeabile alla nostra mente, ed attende di
essere decifrato. La miseria dell’uomo ha un’altra faccia, che è di nobiltà;
forse esistiamo per caso, forse siamo la sola isola d’intelligenza
nell’universo, certo siamo inconcepibilmente piccoli, deboli e soli, ma se la
mente umana ha concepito i buchi neri, ed osa sillogizzare quanto è avvenuto
nei primi attimi della creazione, perché non dovrebbe saper debellare la paura,
il bisogno e il dolore? (Meditazione su: La ricerca delle radici, Primo Levi).
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