LIBERAZIONE DAL DEBITO
venerdì, 7 giugno 2019
LIBERAZIONE DAL DEBITO
Dobbiamo superare la subordinazione a politiche economiche
esterne, difendere concretamente e con determinazione la produzione nazionale,
rivendicare e promuovere le nostre ricchezze naturali e artistiche, scatenare
la lotta di liberazione del paese dalle catene dal debito. Dobbiamo superare la
rendita finanziaria che domina il mondo e passare a un nuovo processo di
produzione sociale e di distribuzione. Enormi, inimmaginabili risorse possiamo
ritrovare e avere con il disarmo generale e con la riconversione dell’industria
di guerra in azioni di pace, in recupero e cura ambientale, nel rilancio e
valorizzazione delle nostre campagne, dei monti e marine. Dobbiamo abbandonare
le teorie liberiste, perché così, quale che sia una eventuale velocità di
crescita dell’economia, essa sarà sempre inferiore a quella degli interessi. Il
debito è una condanna alla recessione permanente o a un velenoso deprimente e
mortale progresso. Soltanto un sistema economico che superi la logica del
debito (fase suprema dell’imperialismo), con un sistema economico più uguale,
più giusto e fraterno, in armonica attuazione della Costituzione antifascista,
può garantire tutte le possibilità di sviluppo e liberarci dal debito e dalla
conseguente cattiveria e guerra, dalla morte e fame, dalla disperata
emigrazione che molti popoli, il nostro e specialmente quello africano,
patiscono. Forse, per pensare un po’ e per rinsavire un po’, basterebbe
guardare, vedere e riflettere, come sono ridotti i nostri corsi d’acqua e i
nostri mari, i nostri monti, i nostri campi, i nostri boschi, la nostra aria.
(Ricordo da un racconto di Irina).
IL MANGIATORE DI PESCE FRESCO
Scomparve
tra le mani
la canna da pesca
trascinato dall’Anguilla
nel profondo dolce-salato
al largo lontano
dalla Bocca di Serchio
spirito immortale
felice di pescatore
di pesce fresco mangiatore.
-Renzo Mazzetti- (1 Giugno 2019)
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