W ZANARDELLI (DEMOCRAZIA CRIMINALE)
lunedì, 27 maggio 2019
Con le soglie di accesso e le percentuali di partecipazione, la nostra democrazia è veramente vera, è valida? Per accedere alla ripartizione dei seggi messi in palio è indispensabile raggiungere una data percentuale, stabilita (obbrobrio) da coloro che hanno avuto la possibilità di raggiungere, una volta, la percentuale di accesso. Che dire, allora, sulla tanto decantata tutela delle minoranze? Ipocrisia più ipocrita di qualsiasi più profonda ipocrisia, è la troppo decantata democrazia liberale con la gemella democrazia illiberale in cui tutto vale, purché nulla cambi nella sostanza, ma tutto possa dare l’illusione, alla ingenuità ignorante del popolo elettore, di contare veramente. Cioè, strizza-strizza: conti se stai nel campo dei conformisti reazionari, altrimenti, con la famigerata soglia di accesso, non conti niente e perciò, pessimista incallito, ritenendoti minoranza di una minoranza, ti ribelli e scioccamente diserti le urne che impongono la soglia di accesso. Allora, perché le votazioni sono ritenute valide anche se non raggiungono la soglia di decenza di almeno la metà più uno o poco di più degli elettori partecipanti? La dittatura del proletariato di Lenin è molto più onesta e più democratica della cosiddetta democrazia liberale e della altrettanto cosiddetta democrazia illiberale, democrazie umiliate e falsate dalle famigerate soglie di accesso. La democrazia liberale e la democrazia illiberale, vanno comunque e sempre bene purché utili e schiave della oppressione sterminatrice della concorrenza con il proprio sistema mercato che perpetua la bieca dominazione del famigerato capitale. Le soglie di accesso alla rappresentanza nelle istituzioni democratiche non tutelano le minoranze, sono persecuzione e repressione contro la libertà di pensiero e di opinione, sono perciò un crimine contro l’umanità. W Zanardelli. (Ricordo da un racconto di Maya).
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