GRUGNITO ANTIFASCISTA

 

giovedì, 8 novembre 2018

GRUGNITO ANTIFASCISTA

Il 10 Dicembre 1948, l’Europa stava faticosamente rinascendo dalle immense rovine provocate dalla guerra più spaventosa e crudele della storia: vincitori e vinti, accomunati dagli stessi gravissimi problemi, stringendo i denti per le privazioni, per il freddo e per la fame, erano impegnati a ricostruire Londra e Berlino, Stalingrado e Dresda, Varsavia e Milano… Erano impegnati soprattutto -ed era questo che dava loro forza e coraggio- a costruire un mondo nuovo, un mondo da cui fosse bandita per sempre la follia suicida della guerra, la vergogna del fascismo, dell’oppressione e del colonialismo. Era stato per dare una veste legale, un fondamento giuridico garantito da tutti a questo nuovo mondo che, prima ancora che la storica vittoria della democrazia sul nazifascismo europeo e sull’imperialismo giapponese venisse consacrata dalla resa senza condizioni dei vinti, era stata fondata l’Organizzazione delle Nazioni Unite con il compito di assicurare “la libertà, la pace e la giustizia nel mondo”. Di fronte alla spietata brutalità degli aggressori nazifascisti, ai loro delitti, alle loro stragi, di fronte alla negazione delle più elementari libertà, alla spietata alienazione di ogni dignità umana, i popoli erano insorti nella più vasta ribellione che la storia ricordi. Dalle dolci colline di Francia e dalle malinconiche foci del Reno abitate dai pacifici olandesi alle cupe foreste della Russia Bianca e dell’Ucraina, dalle aspre montagne di Grecia e Jugoslavia alle fogne di Varsavia, dagli Appennini alle Alpi norvegesi, dalle risaie cinesi alle giungle filippine, un esercito sterminato di patrioti e di partigiani aveva impugnato le armi e si era battuto per la libertà. Erano operai e contadini, studenti e professori, bottegai e piccoli borghesi, appartenenti a tutte le religioni, aderenti a ogni credo politico, cattolici e comunisti, ebrei e socialisti; moderati e radicali, divisi dalle ideologie e dagli interessi di classe, ma uniti come non mai nella difesa di quello che al di là delle ideologie e degli interessi di classe è la massima aspirazione comune a tutti gli uomini, la libertà… Avevano lottato per anni, nelle condizioni più difficili, sfidando torture, feroci rappresaglie e la morte atroce nei lager… il libro di storia cade sul tappeto, ma Corrado non si sveglia, già dorme profondamente, e, quando russa, emette un suono simile al grugnito. (Ricordo da un racconto di MAYA).

IL MONUMENTO
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati…
-PIETRO CALAMANDREI- [ completa in giustizia ]

 Vedi:

 SACRO DOVERE (POPULISMO E SOVRANISMO)

 RESISTENZA (ANGELO FORTUNATO)

 LIBERAZIONE!

SORRISI SERENI ( LAGRANDE SFIDA)


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