PESCI VOLANTI
lunedì, 15 ottobre 2018
PESCI VOLANTI
Filosofia ho studiato, medicina e diritto, e, purtroppo, la
teologia, da capo a fondo, con ogni sforzo. Adesso eccomi qui, povero pazzo, e
sono intelligente quanto prima. Mi chiamano dottore, professore, e già saranno
almeno dieci anni, di su, di giù, per dritto e per traverso, che meno per il
naso gli studenti, e nulla, vedo, ci è dato sapere; il cuore per poco non mi
scoppia. La so più lunga, certo, di tutti i presuntuosi, dottori, professori,
preti e scribacchini; né scrupoli né dubbi mi tormentano, non temo né l’Inferno
né il demonio. In cambio sono privato di ogni gioia, non m’immagino di
conoscere il giusto, non m’immagino d’insegnare agli uomini come correggersi,
come migliorare; non possiedo né terra, né denaro, non ho gloria né onori in
questo mondo. Questa vita non la vorrebbe un cane! Per questo mi sono dato alla
magia, se mai per forza e bocca dello spirito qualche segreto mi si palesasse,
e non avessi più a sudare amaro a parlare di quello che non so, potessi
conoscere nel fondo che cosa tiene unito il mondo, scoprire i semi delle forze
attive, non rimestare più tra le parole… Come vanno su e giù forze celesti,
porgendosi a vicenda i secchi d’oro! Con ali benedette e profumate dal cielo
attraversano la terra, e il Tutto ne risuona in armonia! Che scenario! Ah, ma è
solo uno scenario! Dove potrò afferrarti, Natura senza fine? E dove, seni, voi?
Sorgenti di ogni vita alle quali la terra e il cielo pendono, voi cui si tende
questo petto vizzo sgorgate, dissetate, e io languisco invano? (Meditazione su
Faust di Johann Wolfgang Goethe).
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