SPANCIATA LETALE
giovedì, 20 settembre 2018
SPANCIATA LETALE
Quando ero insegnante d’italiano nelle scuole tecniche di Pistoia, detti, un giorno per tema di composizione, questo proverbio: “Ne uccide più la gola che la spada”. Uno dei miei allievi, dentro una larga cornice di spropositi di ortografia, di grammatica e di sintassi, raccontò che un Tal dei Tali, avendo sentito dire che una famiglia d’amici suoi era molestata da una quantità di topi dai quali non era possibile liberarsi, ricordandosi del proverbio: “Ne uccide più la gola che la spada”, fece scommessa di distruggere quei molesti intrusi, e si mise subito all’opra. Chiese una spada e con quella si mise all’agguato presso una gattaiola dalla quale i topi, venendo da un fienile vicino, entravano nella casa. Stette lì fino a buio, tirando puntate tremende contro ogni topo che si presentava. Ma finalmente ebbe a rinunziare all’impresa, stanco morto, con la spada spuntata e col braccio gonfio e indolenzito. Allora ricorse a un altro mezzo. Con midolla di pane e cacio impastò delle pallottole dentro alle quali mescolò dei capi di fiammifero e le seminò per la casa. I topi stuzzicati dalla ghiottoneria al profumo di queste pallottole, ne fecero una spanciata e, avvelenati, morirono tutti. E concluse il suo racconto così: “Da questo fatto, miei cari giovinetti, si rileva la verità di quel proverbio che dice: – Ne uccide più la gola che la spada – “.
Vedi: FRUTTI INSOLITI (29 Luglio 2018)
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