PIDINI SCAGNOZZO

lunedì, 16 luglio 2018

PIDINI SCAGNOZZO



pecorelle.






Scagnozzo, grande miserabile incapace galoppino, definisce i governanti attuali “populisti”; riconosce che sono, al momento, più a sinistra dei suoi accoliti. Pidini Scagnozzo è il nuovo Segretario provvisorio che porterà al Congresso il lancio della nuova formazione che, con una profonda riforma politica, sarà capace di conquistare la direzione del Paese. (Ricordo da un racconto di Vasco).

PRATICONI DELLA POLITICA
All’uguale suddivisione dei diritti e dei doveri, cioè alla comunanza dei lavori e dei piaceri! Cittadini! Alcuni sfruttatori di rivoluzioni si dicono nostri difensori, per indurci a riforme
soltanto politiche. Ora, isolata dalla riforma sociale, la riforma politica è una menzogna odiosa, perché mantiene la vecchia società e lo sfruttamento dell’uomo attraverso l’uomo;
perché non guarisce le torture morali e le sofferenze fisiche del popolo; perché, se gli sfruttati vogliono godere dei loro diritti politici, sfruttatori crudeli e invidiosi li getteranno sulla strada,
dove saranno in preda alla miseria; di conseguenza i lavoratori sacrificheranno i loro diritti
per la loro esistenza o, non potendo rinunciare ad ogni dignità umana, prenderanno le armi;
ma la tirannia sarà ancor più dannosa, perché essa, per mitragliarli, si varrà di una Costituzione
in apparenza democratica. Dunque dei rivoluzionari senza principi hanno teso una trappola all’intelligenza umana, proclamando una riforma esclusivamente politica, preoccupati come erano, allora ed oggi, della verità dei principi comunisti; essi hanno pensato che, occupando il popolo
con insurrezioni e combattimenti, gli avrebbero fatto dimenticare i principi di fratellanza
e di uguaglianza reale. Vi siete ingannati, signori e gaudenti, voi, praticoni della politica.
Il popolo ha infine compreso che solamente le idee sociali recheranno felicità all’umanità,
e voi non avete potuto distorglierlo da esse: il popolo vuole ora soddisfazione dei suoi bisogni
fisici e morali. Se per arrivare a questo scopo noi comunisti parlassimo adesso di riforma politica, saremmo dei grulli senza convinzione, o dei vampiri, come queste folle intriganti,
che cercano di rendere eterno lo sfruttamento fisico e morale del popolo,
speculando su errori ch’essi si sforzano di conservare. Ripetiamo dunque ad alta voce:
All’uguale suddivisione dei diritti e dei doveri, cioè alla comunanza dei lavori e dei piaceri!
-Il cittadino Rozier, parrucchiere-
(brindisi a un banchetto comunista, Belleville, 1840)

Vedi:

LINGUINE DEL DIECI DELL’AGNESI (27 Giugno 2018)

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