SCORTA ADDIO
martedì, 19 giugno 2018
SCORTA ADDIO
Nella mano il ferro scintillante,
Gridando fin nell’agonia: Ribellione!
Ho subito una gloriosa disfatta…
Addio a te, mondo combattente,
Addio a voi, eserciti in battaglia!
Addio a te, campo annerito dalla polvere,
Addio a voi, spade e giavellotti!
Addio, dunque, ma non per sempre!
Poiché, fratelli, non posson costoro uccidere lo spirito!
Presto mi solleverò tra il fragore dell’armi
Presto, alla pugna io sarò di ritorno!
Apre così, con Freiligrath, la GAZZETTA DEL BARBIERE a mo' di dedica a Peppino Impastato e dopo ricorda che il medesimo giorno in cui a Roma venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse, a Cinisi furono recuperati i miseri resti di Peppino, trentenne militante di Lotta Continua in prima linea nella battaglia contro la mafia. Foresto, che insapona la barba di Eligio, agita il pennello mentre dice che la scorta non serve. Ammazzano la scorta e rapiscono Moro e dopo l'assassinano. La scorta non serve, ribadisce Ascanio, quante automobili ben scortate e quanti agenti e personalità sono saltate in aria lo stesso... quando vogliono non c'è scorta che tenga. La scorta è inutile. Allora? Vando: allora i mali vanno estirpati alla radice con azioni sociali e politiche per un diverso ordine e convivenza. Tu la fai sempre facile-facile, borbotta Eligio mentre si sciacqua la faccia e nella bottega volteggiano: scorta o non scorta... repressione o prevenzione... prevenzione e repressione... galera a vita e lavori forzati... pena di morte... pena di morte. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
Commenti
Posta un commento