SCOMUNICA E BRIGANTI

 

venerdì, 29 giugno 2018

SCOMUNICA E BRIGANTI

 

 

Giornali di parte cattolica hanno protestato contro il richiamo che è stato fatto nel Congresso comunista ai rapporti di stretta collaborazione che si stabilirono durante il regime fascista tra determinate autorità cattoliche e le gerarchie del fascismo. Essi si sono sforzati di dare rilievo alle manifestazioni di opposizione al totalitarismo fascista contenute in documenti di alte autorità ecclesiastiche. E’ vero, queste manifestazioni ci furono, ma non è di questo che si tratta. Si tratta di stabilire se le manifestazioni, diciamo così, “antifasciste”, di determinate autorità ecclesiastiche, furono sia pure lontanamente paragonabili alla campagna di calunnie, di diffamazioni e di concrete misure di persecuzione religiosa che oggi viene condotta da queste stesse autorità contro il movimento comunista. Quanti furono i briganti fascisti che si videro minacciati di scomunica da quei prelati che oggi di scomunica minacciano un onesto lavoratore per la sua adesione al partito che più ha lottato per liberarlo dalla tirannide di quei briganti? Gli stessi giornali di cui sopra, del resto, si danno da sé la zappa sui piedi, quando concludono i loro scritti ricordando e ammonendo in tono di minaccia che non è permessa con i comunisti nessuna collaborazione di nessun genere e in nessun campo. Prima di tutto, condannare ogni collaborazione con i comunisti, cioè con un partito che ha in sé la maggioranza degli operai, vuol dire spingere il paese verso una lacerazione interna e conflitti gravissimi. Ma poi, tutti sanno che in nessun documento di nessuna autorità ecclesiastica e in nessun giornale di parte cattolica mai fu scritto, durante tutto il periodo della tirannide fascista, che fosse da respingere qualsiasi collaborazione su qualsiasi campo con i fascisti. Ed è proprio questo che noi volevamo dimostrare: che determinati elementi cattolici lottano contro il comunismo, movimento di liberazione ed emancipazione sociale, come mai si sognarono di lottare contro il fascismo, movimento di degenerazione politica e sociale, col quale, anzi, non si vergognarono di avere abbastanza stretti rapporti di collaborazione.

 

INDOVINA L’INDOVINELLO: CHI E’ L’AUTORE ?

 

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CENSIMENTO

 

Cesare Augusto

ordina il Censimento in tutto l’Impero

e anche Giuseppe da Nazaret

si mette in cammino per Betlemme

per registrarsi con Maria incinta.

Si agitano millenni di religioni,

storie e geografie,

emigranti italiani,

migranti dall’Est e dall’Africa,

commedie e tragedie,

politiche e filosofie,

ragli e cinguettii.

Censimento, Giugno 2018,

nello spazio riservato

alla definizione della qualità della natura,

Bicefalo scrive la poesia: “Non diventato

Io sono

Comunista nato

al campo di sterminio sopravvissuto”.

-Renzo Mazzetti-

(20 Giugno 2018)

Vedi: USI E ABUSI (18 Aprile 2018)

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