PAROLE VECCHIE

martedì, 26 giugno 2018

PAROLE VECCHIE

Un sorriso non più bianco/ non più nero né giallo/ aprirà la strada alla vita./ Quando il vecchio padrone/ più non esisterà/ nelle officine il proletario/ diverrà libero uomo:/ Così avverrà la fratellanza!/ Certamente altre parole/ dovranno scaturire diversamente… Questo scriveva Bicefalo, nel 2009 con * [ “Pensieri” in fondo a poesie il quarto di copertina]. Gli intellettuali d’oggi, (o coloro che tali si credono o danno ad intendere di essere), quelli chi più e chi di più ancora sono subalterni allo stato di cose presente, non conoscono le fatiche che l’umano subisce per vivere. Quelli hanno aperto un dibattito circa le “parole vecchie”. Ebbene, nel dibattito di quelli tutto c’è, e tutto viene messo in campo, compreso l’inimmaginabile dell’inimmaginabile. Una cosa sola hanno dimenticato, volutamente dimenticato (pena il venir meno dei finanziamenti e le promozioni per i loro libri), tra le parole vecchie hanno dimenticato “capitalismo”. Parola non solo vecchia, ma, soprattutto nociva per la sopravvivenza dell’intera umanità e di tutto il nostro pianeta. Oltre la vecchia parola “capitalismo” quelli non vedono o non immaginano più nulla? Eppure qualcosa di diverso e di mai attuato e di più avanzato esisterebbe. Sarà, forse, ciò che viene definito “socialismo” oppure “comunismo”? Ah, per loro, intellettuali piccolo borghesi reazionari, certe parole sono [ * indicibili ] come lo furono per quei politici traditori della classe operaia, finiti nel buio di vita indegna privilegiata. (Ricordo da un racconto di Rita).

VENTI E TRENTA
Giornalista ieri
talmente professionista
nomina un socialista
ma
giornalista di “sinistra”
professionista
odia talmente “socialista”
così tanto
che lo “ribattezza”
in “socialdemocratico”.
Giornalista oggi
talmente professionale
odia e non riesce
pronunciare la parola
“socialista”
e vergognosamente
l’annacqua.
Atto di realtà e di dolore
di riflessione umanitaria
di onestà intellettuale:
Chissà di quanti privilegi
pensioni e redditi benefici
se odia così tanto la “parola”
d’uguaglianza e di giustizia
se odia così tanto
la parola “socialista”.
-Renzo Mazzetti-
(13 Giugno 2018)


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