DEBITI ORIGINI SERBATOI DI VOTI
domenica, 17 giugno 2018
DEBITI ORIGINI SERBATOI DI VOTI
Stamani, la terza pagina di “Abbaio”, quella dedicata agli
approfondimenti di storia e economia, illustra certe origini dei debiti
italiani. Siamo nel 1976. Non tutti si consuma più di quanto si produca e
neppure non tutti si spende più di quanto si possa. E’ stimato che soltanto due
milioni, (e non tutto il popolo), che soltanto due milioni di appartenenti ai
settori della finanza speculativa e alla burocrazia parassitaria, appoggiati
dal potere politico democristiano, si fanno mantenere dall’intera collettività
a livelli tali che in pochi anni farebbero indebitare a dismisura fino a far
fallire anche la più fiorente economia. Questa è un’accusa contro dirigenti e
funzionari degli enti e delle aziende pubbliche e dintorni, contro i burocrati
e i banchieri di Stato e contro tutti i fannulloni delle famiglie della grande
borghesia. Non si tratta di quel moralismo che lascia il tempo che trova, ma
del calcolo matematico e del ragionamento onesto e professionale. I governanti
democristiani, i burocrati, i banchieri, i fannulloni delle famiglie bene sono
i responsabili della crisi economica italiana. Una responsabilità, d’altro
canto, l’hanno anche certi sindacati della funzione pubblica per non aver
incalzato sulla piaga dei privilegi, degli impiegati improduttivi dello Stato e
del parastato, sugli interessi oscuri di sottogoverno, serbatoio di voti. Le
ingiustizie e i privilegi gonfiano i debiti, un esempio: un operaio
metalmeccanico con gli scatti di anzianità in otto anni aumenta il suo salario
del 6%, mentre un insegnante del 73%! E, pensate, negli anni duemila davano la
colpa dei debiti a tutti i cittadini che nel passato (nella prima Repubblica)
avevano vissuto al di sopra delle proprie possibilità. (Ricordo da un racconto
di Rita).
Vedi: ARTISTI IMMORTALI (31 Maggio 2018)
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