VOLGARITA’

domenica, 22 aprile 2018

VOLGARITA'

Chi sono gli anticomunisti? Sono in primo luogo i fascisti veri e propri, coloro che sono sempre stati fascisti e non si sono mai convertiti, non hanno mai subìto alcuna crisi: fascisti e anticomunisti ieri, restano fascisti e anticomunisti oggi. Sono, in secondo luogo, tutti i conservatori e i nazionalisti non propriamente fascisti, che tuttavia non hanno disprezzato, anzi hanno apprezzato del fascismo l’aspetto conservatore, della dittatura, dell’azione antidemocratica, cioè la tutela dell’”ordine”, della gerarchia, dei valori “nazionali”, del soffocamento delle libertà e così via, anche se del fascismo non amavano quel tanto di rivoluzionario nel senso deteriore che ci doveva essere, cioè demagogia, volgarità, criminalità politica ed anche… Dea interrompe la lettura e allunga la zampa per prendere “Miao!”: vuole leggere di quel film che danno stasera sull’incarico per formare il nuovo governo. (Ricordo da un racconto di Therios).

VIA DEI GEORGOFILI
(poesia scritta per commemorare le vittime dell'attentato del 1993)
Nessuna stella in cielo, solo una nube nera
In quella notte calda di fine Primavera.
Lei ti guarda stanca, seduta sul tuo letto;
in piedi nella stanza finivi un tuo progetto.
”Ancora qualche istante, cinque minuti appena,
poi sarò lì con te, ti gratterò la schiena
e sogneremo insieme per una notte intera,
in questa notte calda di fine Primavera
io e te, io e te, io e te”.

Stringevi forte in pugno la tua matita nera
In quella notte calda di fine Primavera
E lei ti sorrideva sdraiata sul tuo letto
Vedendoti giocare a fare l’architetto
”Studiare e disegnare è questa la mia vita
ancora qualche esame e poi sarà finita
e sogneremo insieme per una notte intera…”
era una notte assurda di fine Primavera…

D’un tratto nella stanza salì una nube nera
in quella notte calda di fine Primavera
e tutti i tuoi disegni sulla tua scrivania,
figli dei tuoi sogni della tua fantasia
bruciarono in lampo senza nessun preavviso
sparirono nel fumo insieme al tuo sorriso…

E il cielo fu squarciato dall’urlo che saliva
E tanta gente in piazza piangeva ed applaudiva
La notte che Firenze s’accorse d’esser viva.
Viva, viva, viva.
-Francesco Mannucci (Checco)-

Vedi:

AUREOLA SALVATRICE (5 Aprile 2018)

CLIMA E TERRENO


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