ZOLLATE ALL’ARIA
mercoledì, 4 aprile 2018
ZOLLATE ALL’ARIA
Marconcini Giulia, insegnante, anche una mamma. Nella fotografia ci sono gli alunni della seconda classe elementare. D’impeto declamo i nomi di quasi tutti, solo per ricordarne alcuni occorre qualche secondo di riflessione. La freschezza del ricordo è per la forte emozione registrata all’epoca, per la curiosità, per l’entusiasmo, per l’amicizia fraterna in classe e fuori nella ricreazione, a casa nei giochi. Bambini, seri nell’apprendimento, impetuosi giocosi nel tempo libero all’aperto. Arno, campo, bosco (pesca, pallone, funghi) il chiassoso dominio. La lotta individuale e le guerre tra fazioni non mancavano: bombardamenti con forti esplosioni vocali a suon di zolle scagliate contro l’aria. I ginocchi e i gomiti sempre spellati, sanguinanti o con la crosta, erano dovuti alle ferite per le cadute dalla bicicletta che correva sfrenata. (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
SULL'ARNO (parte) Andate da un’altra parte!Le mamme arrabbiate urlarono:il pallone, a forte velocità, era piombato in mezzo a loro,schizzando la sabbia dappertutto; con gesti bruschi,una scuoteva i pezzi di stoffa che sarebbero diventati un
pantalone;un’altra, tomaie quasi dei sandali da donna;nonna Maria si era alzata in piedi, appoggiata la cesta
mezza costruita,raccolta la palla, urlava: ve la taglio! Ve la taglio!-Renzo Mazzetti-
Vedi: PAROLE AL VENTO (16 Marzo 2018)

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