BECCHINI DEL MONDO
martedì, 17 aprile 2018
BECCHINI DEL MONDO
La caduta dell’impero romano lascia, nella penisola italica,
la sindrome di sconfitta e di angoscia, di delusione profonda, di disperazione.
Da allora, mai una intraprendenza autonoma e intelligente. Quando, alleati con
gli uni, siamo stati sconfitti, e poi, alleati con i vincitori di turno, siamo
stati sconfitti nuovamente sul campo della politica indipendente per
l’interesse nazionale, abbiamo perso la dignità di nazione. Prima gli
americani, e poi i francesi ti abbattono l’aereo pieno di civili per
assassinare il capo straniero su un aereo vicino? Non gli tiri
(metaforicamente) neppure l’orecchio. Dopo, quando al francese in Libia gli
riesce e ti affoga con l’onda di miserie e di disperazione, tu, misero
governante, tentenni e fai lo gnorri, così come quando bombardano l’Africa e,
con qualche parola partecipi, e bombardi un te stesso, sempre, comunque. Vedi *
Luce d’Egitto, il ridente studente, ignaro strumento del grande regno ancora
unito. Per non parlare e non piangere: Iraq, Iran, Siria, Afganistan, Palestina,
Israele, Turchia. Addio dignità, addio patria, addio nazione. Addio Italia
nell’insipida Europa con l’Euro, strozzini e trafficanti ignoti. Il compagno
Usco, soldato del fascismo guerrafondaio aggressore, seppe diventare partigiano
liberatore di popoli per la conquista della pace, e dopo, giunto sino a vedere
l’arrivo di un Occhetto qualsiasi, mi disse: “Gli interessi dei lavoratori
erano gli stessi, uguali a quelli generali del popolo e si cambiava il mondo in
meglio; loro hanno smarrito gli interessi dei lavoratori e per questo si muore
soffocati sotto i pesanti debiti ideali e morali”. I guerrafondai con gli
strozzini e i trafficanti d’armi e affini dominano incontrastati. (Ricordo da
un racconto di Tirella).
Vedi:
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