IL PATTO GENTILONI

 lunedì, 5 marzo 2018

IL PATTO GENTILONI

Una volta auto-fallito, il * Rottamatore con il suo * Governo della Ciarleria subentra, sornione-sornione, il governo del * Gentilone. Il Conte Vincenzo Ottorino Gentiloni, appartenente alla nobiltà pontificia, provò subito simpatia verso il monarchico Tale Ani che ebbe a farsi notare, inviato da Europa in terra di Spagna, durante la questione della Repubblica Catalana, con il suo grido: “Viva il re!”. I nobili scesi in politica, che avevano concorso all’arresto delle Repubbliche d’Italia e di Catalogna, aprirono oscuri spiragli nei tombini franco-fascisti; stipularono il patto Gentiloni nei seguenti sette punti: 1: status quo nelle congregazioni religiose; 2: libertà della scuola confessionale; 3: catechismo cattolico nelle scuole comunali; 4: assoluta opposizione al divorzio; 5: rappresentanza paritetica nei supremi consigli amministrativi e giudiziari dello Stato; 6 e 7: rappresentanza delle organizzazioni economiche e sociali cattoliche nella vita politica del paese. Le forze reazionarie e le casate reali con le nobiltà unite, riconobbero reciprocamente le proprie sfere di influenza e si coalizzarono per difendere gli interessi comuni contro i lavoratori e il popolo. (Ricordo da un racconto di Tommy detto Tom).

 TALE ANI
 Demagogo suddito
 Tale Ani ridicolo
 grida viva il re
 e Repubblica
 reprime.
 Spagnola vicenda
 europeo progresso
 democrazia
 libertà
 legalità?
 Venezuela e Cuba
 Catalogna libera
 sue nemiche
 Tale Ani nero politicante
 servo della reazione.
 -Renzo Mazzetti-
 (1 Novembre 2017)

 Vedi:

 IL RITORNO DEGLI STRACCIONI (7 Febbraio 2018)


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