HERNANDEZ MIGUEL

 

mercoledì, 7 marzo 2018

HERNANDEZ MIGUEL

Hernandez Miguel è uno dei più grandi poeti della letteratura spagnola, fu pastore e contadino; allo scoppio della guerra civile, si schierò nel campo repubblicano e, dopo la vittoria franchista, fu gettato in carcere dove morì di tubercolosi. (Meditazione su: Hernandez Miguel).

IL SUDORE 
Nel mare l’acqua rinviene il paradiso agognato 
e il sudore il suo orizzonte, il suo fragore, le sue piume. 
Il sudore è un albero rigoglioso e salmastro, 
un mareggio vorace. 
Arriva dall’età del mondo più remota 
ad offrire alla terra la sua chioma scrollata, 
a sostentar la sete e il sole a goccia a goccia, 
a illuminar la vita. 
Figlio del moto, cugino del sole, fratello 
della lacrima, lascia, rotolando sull’aie, 
dall’aprile all’ottobre, dall’inverno all’estate, 
dorati convolvoli. 
Quando i contadini vanno al mattino 
a dissodare i campi, interrompendo il sonno, 
vestono una blusa silenziosa e dorata 
di sudor silenzioso. 
Vestito d’oro dei lavoratori, 
adornamento delle mani, come delle pupille. 
Nell’atmosfera sparge i suoi fecondi odori 
una pioggia di ascelle. 
Il sapore della terra s’arricchisce e matura: 
cadono i fiocchi del pianto laborioso e olente, 
manna degli uomini e dell’agricoltura, 
bevanda della mia fronte. 
Voi che non avete mai sudato, voi che siete stecchiti 
nell’ozio senza braccia, senza musica, né pori, 
non godrete l’aureola dei pori aperti 
né la possanza dei tori. 
Vivrete maleolenti, morirete di languore: 
l’accesa bellezza è riposta nei calcagni 
dei corpi che muovono le loro membra affaticate 
come costellazioni. 
Consegnate, compagni, al lavoro le fronti: 
il sudore, con la sua spada di deliziosi cristalli, 
coi suoi lenti diluvi, vi farà trasparenti, 
felici, eguali.
-Hernandez Miguel-

 Vedi:

 GIAIME PINTOR (26 Febbraio 2018)


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