18 FEBBRAIO: GIORNATA DEL PARTIGIANO E DEL SOLDATO

 

domenica, 18 febbraio 2018

18 FEBBRAIO: GIORNATA DEL PARTIGIANO E DEL SOLDATO

Per la prima volta dopo venti anni, il 18 Febbraio 1945, il popolo e soldati salivano a Roma sull’Altare della Patria, non più irregimentati in una cerimonia ufficiale ma in uno slancio spontaneo di entusiasmo per la guerra di liberazione che è guerra di popolo. “E’ la prima volta dopo la Liberazione”, disse in quell’occasione Mauro Scoccimarro, ministro, allora, per l’Italia occupata, “che il popolo, partigiani e soldati si riuniscono in una grande manifestazione di solidarietà nazionale. E’ la prima volta che nel cielo d’Italia s’innalza la bandiera dei “volontari della libertà” … Celebrando i partigiani e i soldati, gli eroi e i martiri della nostra guerra di liberazione, noi riaffermiamo che ad essi bisogna guardare per intendere lo spirito nuovo con cui l’Italia risorge a nuova vita!”. “Lassù nel Nord”, continuò Scoccimarro, “torture massacri e impiccagioni sono una realtà di tutti i giorni. Il nemico è più feroce. Ma c’è pure chi vigile vendica i nostri morti. Ci sono i partigiani d’Italia”. Partigiani caduti nel Febbraio 1944 e 1945: Gaspare Pajetta, Eugenio Curiel, Angelo Conca, Ettore Arena, Filiberto Zoletto, Romolo Jacoponi, Carlo Merlo, Bixio Rossi, Franco Bitler, Ezio Malatesta, Guerrino Sbardella, Bruno Biondi-Badioli. Nel Febbraio 1945 fu conferita la medaglia d’oro al comandante Bulow (il tenente Arrigo Boldrini), che diresse le operazioni nel settore di Ravenna con meraviglioso coraggio e sgominò, con azioni repentine, più volte, un nemico molto più forte di lui. (Meditazione sull’origine della nostra libertà e della nostra democrazia).

ANTIFASCISMO

A PROPOSITO DELLA SENTENZA DI VIA RASELLA
La vigilanza democratica antifascista deve essere tenuta ben alta. Che fine ha fatto il disegno di legge n.1360 che equipara il milite di Salò al partigiano e al militare che non collaborarono con l’occupante nazista? I democratici di ogni schieramento devono esigere il ritiro di tale legge ( se questo non è ancora avvenuto ) perché dal 25 aprile più non se ne parla? In quella occasione pubblicai la seguente poesia.

IGNOMINIA
Lo straniero non sapeva tutto
di quei monti e di quelle colline
non sapeva tutto di quelle pianure.
Lo straniero si smarriva
nei labirinti dei centri antichi
non trovava gli sperduti paesini.
Lo straniero non conosceva quel sentiero
né il sicuro nascondiglio
dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
Il fascio littorio
Salò e le camicie nere
furono barbarie e distruzione.
Antigone salvò quei neri cadaveri
dalla furia dei perseguitati assassinati
nell’aldilà dove non si perdona.
L’eterna oscurità detenga le spie
e i servitori dei tiranni dannati
nell’infernale pozzo dei traditori.
Nessun civile perdono sia concesso
al morto non uguale al morto
solo rigoroso ricordo.
Ancora sanguinano innocenti ferite
E cumuli di coscienze tremanti
testimonianze perenni
per non ricadere nell’ignominia.
-Renzo Mazzetti-

Vedi: LA CONSUNZIONE (3 Febbraio 2018)


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