CARTA BIANCA

martedì, 21 novembre 2017

CARTA BIANCA

Carta bianca, libertà d’azione nella legge della foresta e della dittatura finanziaria nella metafora della democrazia; fu data da Renzi il Rottamatore a Fassino il Vinto per ingaggiare più squadre possibili in vista del Torneo di Primavera Diciotto per l’assegnazione della Coppa nazionale. Ma, voltiamo la pagina storica e leggiamo quella filosofica, è molto meglio. Capitolo XVI: “Quando nomino la dimenticanza, so quello che intendo: ma donde lo saprei se non ne avessi il ricordo? Non dico il suono della parola, ma la natura della cosa significata; se avessi dimenticato il valore di quel suono, certo non potrei riconoscerlo. Quando dunque ricordo la memoria è la memoria stessa che risponde all’appello; quando ricordo la dimenticanza, sono presenti insieme memoria e dimenticanza: la prima per farmi ricordare, la seconda è l’oggetto del ricordo. Ma la dimenticanza non è forse privazione della memoria? Come può essere presente perché me ne ricordi, se la sua presenza impedisce di ricordare? Ma, se quello che ricordiamo lo riteniamo per mezzo della memoria, e se non ritenessimo nella memoria la dimenticanza, non potremmo mai, udendone pronunziare il nome, riconoscere la cosa significata: dunque la dimenticanza è conservata nella memoria; ed è lì presente per non lasciarci dimenticare ciò che quando è presente dimentichiamo”. (Meditazione su: Ricordo della dimenticanza di Sant’Agostino).

GRILLARE
Vano grillare
Verso insetto
Vino nel tino
Fritto cucinato
Vuoto capriccio.
-Renzo Mazzetti-
 (20 Novembre 2017)

 

Vedi: MISTERIOSE DISTANZE (3 Novembre 2017)



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