LA SANA FOLLIA
sabato, 10 giugno 2017
LA SANA FOLLIA
Per i giovani stare svegli la notte è stato sempre di moda.
Ai miei tempi, invece di andare a dormire a un’ora “decente”, ci recavamo in
pizzeria, si mangiava bevendo una birra media, si dicevano e si facevano tante
bischerate, sempre in allegria. Ademaro (uno dei tanti esempi) una volta si
prese una forchettata sul dorso della mano mentre tentava di carpire uno
spicchio di torta ai bischeri. Tutti fumavamo sigarette di tabacco biondo, si
scriveva sulle strade e suonavamo i campanelli delle abitazioni. Andavamo a
letto ben “cotti” e, alla mattina, le nostre madri santificavano la giornata
con la cocciuta pazienza e forza fisica con cui riuscivano a buttarci giù dai
letti. La nostra era quella sana follia che viveva cosciente la realtà. Eravamo
comunque sempre presenti con giovanile allegria. Rimanere sempre coscienti
della nostra incoscienza, rendeva l’irriverente indipendenza ancor più gustosa,
ci costava poco e nulla era buttato via. (Ricordo da un racconto di Rita).
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