UNA SANTA
venerdì, 26 maggio 2017
UNA SANTA
L’esercito è arrivato al punto di distruggere con le ruspe
la strada per Gaza, ed entrambi i checkpoint principali sono chiusi. Significa
che se un palestinese vuole andare ad iscriversi all’università per il prossimo
quadrimestre non può farlo. La gente non può andare al lavoro, mentre chi è
rimasto intrappolato dall’altra parte non può tornare a casa; e gli
internazionali, che domani dovrebbero essere ad una riunione delle loro
organizzazioni in Cisgiordania, non potranno arrivarci in tempo. Probabilmente
ce la faremmo a passare se facessimo davvero pesare il nostro privilegio di
internazionali dalla pelle bianca, ma correremmo comunque un certo rischio di
essere arrestati e deportati, anche se nessuno di noi ha fatto niente di
illegale. La striscia di Gaza è ora divisa in tre parti. C’è chi parla della
rioccupazione di Gaza, non ci credo… ma dobbiamo aspettarci piuttosto un
aumento delle piccole incursioni al di sotto del livello di attenzione
dell’opinione pubblica internazionale e forse un trasferimento di popolazione
eliminando lentamente ma inesorabilmente ogni vera possibilità di
autodeterminazione palestinese. La gattina smette di leggere “Miao!”, scrolla
una lacrima e bisbiglia: ”Povera Rachele, era bella e giovane… una santa”.
(Ricordo da un racconto di Maya).
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