OPINIONISTA PROFESSIONALE
lunedì, 20 marzo 2017
OPINIONISTA PROFESSIONALE
Può essere noioso citare il deputato comunista Giorgio
Amendola quando tutti lo citano e lo intervistano. Posso solo sperare che la
mia citazione abbia un senso diverso da quello delle altre. Dunque: due anni
fa, quando la sinistra detta extraparlamentare criticava il P.C.I. per non aver
sufficientemente utilizzato la spinta innovatrice del 1945-’48, Amendola
replicò che i comunisti non sono i piagnoni delle occasioni perdute. Mi chiedo
se oggi, dopo aver rinunciato a utilizzare i voti del 20 giugno per tentare di
attuare quel governo di unità nazionale che secondo la sua proposta (accettata
dagli elettori) può farci superare la crisi; dopo aver rinunciato a guidare la
spontanea reazione dei lavoratori ai provvedimenti dell’8 ottobre, che bloccano
l’inflazione aumentando i prezzi e rilanciano l’industria riducendo i consumi;
continuando a permettere l’incontrastato dominio della Democrazia Cristiana (D.C.)
sull’economia detta pubblica; mi chiedo se, dopo tutto questo, la sinistra non
stia perdendo uno storica occasione. Questo dubbio è legittimo, tanto più che è
in corso il tentativo di presentare una deformata realtà secondo la quale non
solo la D.C. ha vinto in Italia, ma la destra sta vincendo in tutto il mondo.
Infatti una coalizione cristiana in un paese a forte tradizione cattolica quale
la Svezia ha sconfitto Olof Palme e la socialdemocrazia svedese è morta e
sepolta. La Democrazia Cristiana tedesca ha sconfitto il partito di Brandt e il
cancelliere Schmidt è al tappeto. Negli Stati Uniti la campagna elettorale si
svolge tra la generale indifferenza. E che cos’è l’indifferenza se non
qualunquismo? E che cos’è il qualunquismo se non la destra? Quindi, chiunque
vinca le elezioni presidenziali degli Stati Uniti, sarà la destra ad avere
vinto e la sinistra italiana non potrà non tenerne conto. Né le cose vanno
meglio nel campo comunista. Anche in Cina i radicali sono stati sconfitti;
hanno vinto i moderati, e nessuno può mettere in dubbio che Hua Kuo-feng è
semplicemente la versione orientale di Flaminio Piccoli. Quanto all’URSS,
Andrej Amalrik ci ha spiegato alla TV che essa essa è il paese più conservatore
e più reazionario del mondo. Quindi anche là è la destra che comanda. E allora?
Se la destra comanda in tutto il mondo e ovunque celebra il suo trionfo, si può
solo essere grati allo stellone d’Italia e all’accortezza della nostra sinistra
se da noi abbiamo un governo presieduto non già da Pino Rauti, ma da Giulio
Andreotti. Che cosa può fare la sinistra, col suo misero 46,7% dei voti del 20
giugno (tra i quali sono però compresi i radicali che, secondo il deputato del
P.C.I. Antonello Trombadori, sono estremisti di destra), contro il 38,7% della
D.C., che l’aiuto della destra mondiale trasforma in 387% ? (Meditazione su:
“Accadde domani” di Giorgio Galli, Panorama, 26 Ottobre 1976).
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