LA DITTATURA DELLA DEMOCAZIA
LA DITTATURA DELLA DEMOCRAZIA GIOVEDI' 2 FEBBRAIO 2017 h. 15,40.
Il principio della rappresentanza è un naturale corollario della eguaglianza politica dei cittadini. Se tutti sono eguali, il voto di tutti deve contare nella stessa misura. Fare una legge elettorale in virtù della quale il voto di chi che è a favore di un certo partito vale 1,8 mentre il voto di chi è a favore di un altro partito vale 1 e, se mettiamo, per maggiorare l'ingiustizia, la “soglia di accesso”, significa sancire la diseguaglianza politica dei cittadini nel seggio elettorale, infliggere un colpo mortale alla democrazia, dar luogo, sotto apparenze democratiche, ad un moderno regime oligarchico e assolutistico denominato: Dittatura democratica. Il principio basilare della democrazia è che un cittadino è uguale ad un altro e quindi il voto dell'uno deve essere uguale a quello dell'altro. Se appena si scalfisce, se addirittura si viola questo principio, la democrazia non esiste più. Le elezioni diventano un motivo d'immoralità. La somma dell'ingiustizia su l'ingiustizia è il totale odio, provoca la non partecipazione, moltiplica la disperazione, l'asocialità, l'abbrutimento dell'umanità, la dittatura della democrazia. Nella storia la “governabilità” era assicurata dall'esercito del dittatore o no? (Ricordo da un racconto di Ariella).
Dalle contraddizioni
il frutto di nuove verità.
-Renzo Mazzetti-
Vedi: DIVA
IMMORTALE (9 Gennaio 2017)
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