LA GRANDE CADUTA

giovedì, 8 dicembre 2016

LA GRANDE CADUTA

 Il sistema è odioso e instabile, le sue tensioni interne si stanno avvicinando a un punto di rottura, sta diventando un paese sempre più sottosviluppato, le statistiche sono truccate, le leggi esistono spesso sulla carta, a cominciare dalla Costituzione che, teoricamente, garantisce tutte le libertà civili, l’unica incertezza è se la caduta sarà improvvisa o di un più o meno rapido sgretolamento. Lo studio dell’Unione Sovietica va condotto con i metodi della ricerca storica, come se fosse un fenomeno del Medio-evo, perciò, se si è riusciti a scrivere la storia delle comunità contadine medievali, non c’è ragione di rinunciare a descrivere la situazione sovietica su cui, dopotutto, abbiamo più elementi che su quei contadini. Il metodo efficace è quello definito della “Storiografia totale”, esso consiste nel fotografare una società in tutti i suoi aspetti interpretando il maggior numero di dati disponibili fino a raggiungere un’immagine coerente e globale. Alcuni segnali di allarme sono stati scoperti nelle statistiche pubblicate nel dopoguerra per classi di età dove si constata che mancano alcune decine di milioni di cittadini, un buco che coincide con gli anni della repressione staliniana; nella seria e approfondita analisi della stagnazione, della crescita zero, della struttura del commercio con l’estero, nell’agricoltura simile al IX secolo, nell’aumento della mortalità infantile, negli sprechi immensi dovuti all’inefficienza delle strutture, nei fenomeni evidenti di sottosviluppo culturale dove l’informazione di regime descrive un mondo inesistente e la gente lo sa, nel regresso generale cui si accompagna un senso di sfiducia nell’avvenire. Un paese che regredisce dopo aver coltivato per decenni il mito trionfante della propria superiorità ha ragione di sentirsi ansioso e depresso, tanto più che per invertire la tendenza il regime dovrebbe cambiare, ma la classe al potere è decisa a restarvi, e quindi non permetterà cambiamenti, fino alla grande caduta. (Meditazione sul saggio del 1976: “La caduta finale” di Todd Emmanuel).

 IL FUTURO DEI GIOVANI
 Il futuro dei giovani
 si realizza nella qualità
 del loro presente.
 -Renzo Mazzetti-
 (29 dicembre 2012)

Vedi: RISO A CREPAPELLE (24 novembre 2016)



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