IL DRAGO

 

martedì, 14 giugno 2016

IL DRAGO

Quando un capo di partito e di governo esclamò: “v’incendio”, diventò “il Drago” e tutti cominciarono a vederlo come un serpente con ali di pipistrello, l’agilità dell’aquila, gli artigli e la forza del leone, la testa di grifone, la bocca con molte lingue che emetteva fuoco e fiamme. “Il Drago” spaventava gli elettori così tanto da farli fuggire lontano dalle urne. Nel paese metamorfico non si viveva certo sereni perché la storia e la politica erano scomparse. La partecipazione di massa era l’unica speranza di liberazione dalla metafora della democrazia. Il cellulare suona la fine della lezione e Albertino detta il compito a casa: prosa della canzone “Vi ricordate quel diciotto aprile” e lettura di: Mangia le mele al padrone che è nel libro “68 e dintorni” del compagno Luciano Ghelli. Buonanotte a tutti. (Ricordo da un racconto di nonna Teresina).

VI RICORDATE QUEL DICIOTTO A P R I L E
 Vi ricordate quel diciotto aprile
 d’aver votato democristiani,
 senza pensare all’indomani,
 a rovinare la gioventù?
 O care madri dell’Italia,
 e che ben presto vi pentirete
 e i vostri figli ancor vedrete
 abbonare lor casolar.
 Che cosa fa quel Mario Scelba,
 con la sua celere questura?
 ma i comunisti non han paura,
 difenderanno la libertà.
 E operai e compagni tutti,
 che sempre uniti noi saremo
 e tutti in coro noi canteremo:
 Bandiera rossa la trionferà.
 -Lanfranco Bellotti-

 Vedi: 

SOLDI VIRTUALI (8 maggio 2016) 

L’AVVENTURA DI TAMBRONI(6 luglio 2010)


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